SPIAGGE. RIMINI HA RIGENERATO LUNGOMARE: ORA NON FERMATECI

mare spiaggiaAll’apparenza la scena può sembrare normale. Decine di macchine che, quasi ogni notte, si fermano al distributore Eni di via XXIII Settembre, in zona Celle, e poi ripartono. Peccato che il pieno di benzina non sia la sola ragione che spinge gli automobilisti fino a qui. Ad attenderli, con le gambe accavallate sotto il cono di luce degli erogatori, ci sono anche due professioniste del sesso. Giovani prostitute dell’Est Europa, che da alcune settimane a questa parte hanno trasformato la stazione di servizio in una sorta di casa per appuntamenti. Una casa particolarmente ‘comoda’, visto che ai clienti basta spostarsi qualche metro più in là, parcheggiando la macchina dietro la piazzola e consumando lì i rapporti clandestini. «Al mattino – attacca Ivan Cannini, gestore del distributore – troviamo le tracce del loro passaggio: rifiuti, lattine, preservativi usati. Ogni tanto le ragazze fanno qui anche i loro ‘bisogni’. Uno spettacolo indecente, c’è poco da dire. Per noi è un bel problema, anche perché la loro presenza durante la notte tiene lontani i nostri clienti, che vedendo le lucciole difficilmente hanno voglia di fermarsi al self-service. I distributori sono punti strategici per queste ragazze, in quanto in genere restano illuminati per tutta la notte e sono quasi sempre dotati di un ampio piazzale. Inoltre, con la scusa di fare benzina, i clienti possono agevolmente evitare eventuali multe da parte delle forze dell’ordine».
Ma quella di via XXIII Settembre non è la sola stazione di servizio ad essersi trasformata in una base operativa per le giovani prostitute. Il problema, in realtà, è molto più esteso. «I distributori interessati non sono pochi, soprattutto alle Celle, nei pressi di Italia in Miniatura e nella zona sud di Rimini lungo la Statale – conferma Alberto Semprini, responsabile di Figisc Confcommercio Rimini (la federazione che rappresenta i gestori di impianti stradali per carburanti) –. I nostri associati sono preoccupati, anche perché troppe lucciole tengono a debita distanza chi si serve agli erogatori. Oltre alla questione del decoro, c’è poi quella della sicurezza: ovviamente nei pressi delle pompe di benzina è vietato fumare, ma le ‘signorine’ se ne infischiano, con tutti i rischi del caso. Come categoria, nelle scorse settimane ci siamo incontrati con i rappresentanti delle forze dell’ordine locali, illustrando le nostre problematiche. Abbiamo chiesto più controlli durante gli orari notturni, anche se ovviamente Polizia, carabinieri e vigili devono fare i conti con carenze di organico e di mezzi che ne limitano notevolmente l’azione. Il punto è che con l’attuale legislazione le istituzioni hanno praticamente le mani legate».

Secondo Gnassi definendo un periodo transitorio per l”applicazione della Bolkestein occorre favorire “attraverso un”anticipazione temporale i territori che abbiamo gia” avviato le procedure di riqualificazione del sistema costiero per l”incremento dell”attrattivita” turistica”. Insomma Rimini “chiede e pretende” che sia riconosciuto lo sforzo messo in campo “attraverso l”individuazione di un criterio che premi chi e” gia” pronto a investire su quello che in Italia e” il programma integrato di rigenerazione urbana piu” ambizioso e innovativo attualmente in corso d”opera”. La citta” di Fellini come “case history” da valorizzare: “Siamo pronti- conclude Gnassi- non possiamo aspettare altri territori che non hanno programmato. Si facciano le norme ma si consenta a chi e” pronto di partire”. (Som/ Dire)