
(ANSA) – ROMA, 30 DIC – Il Comitato 4.0, alla luce delle
misure governative sulla riduzione (i palazzetti al 35% e gli
stadi al 50%) della capienza per gli spettatori negli impianti
sportivi, “ribadisce la scelta che la salvaguardia della salute
è il bene fondamentale”. “Da qui la scelta deve avere una
conseguenza logica e coerente: andare verso l’obbligatorietà
delle vaccinazioni – scrive, in una nota -. Sciocco e miope è
chi afferma che sarebbe un diritto democratico garantire la non
vaccinazione. Chi non si vaccina può farlo, ma non può nuocere
alla salute e alla libertà degli altri. Per gli atleti, in
particolare gli atleti di alto profilo, non può essere
consentita alcuna deroga”. “La restrizione degli accessi gli
impianti sportivi – prosegue la nota – ha un riflesso negativo
evidentissimo: i club, che da due anni vivono una condizione di
difficoltà finanziaria gravissima per gli effetti negativi
causati dalla pandemia, rischiano il tracollo, perché da un lato
vedranno ridursi gli incassi da botteghino; questa situazione
sarà aggravata dal fatto che gli sponsor sottoscriveranno
contratti in numero inferiore e con importi ridotti; dall’altro
i club vedranno aumentare le spese per le misure di salvaguardia
della salute”. “Si evidenzia – scrive il Comitato 4.0
l’assurdità del mancato rifinanziamento della misura del credito
di imposta sulle sponsorizzazioni. Il Governo, anche in
previsione, delle misure restrittive negli accessi degli
spettatori, avrebbe dovuto capire l’inderogabilità del
rifinanziamento della misura. Serve, a questo punto, una
riflessione su questi due anni e che solleviamo con forza al
Governo. Pallavolo, basket, calcio, nella pandemia hanno
seguitato a disputare partite, assicurando ai propri tesserati
il reddito e consentendo agli italiani momenti di svago. I club
sportivi hanno pagato due volte. Ora, basta! Siamo irritati e
arrabbiati”. “Ora abbiamo necessità – si sottolinea – del
rifinanziamento della misura relativa al credito d’imposta, la
diminuzione delle capienze nei palazzetti e negli stadi rende
l’intervento urgentissimo; abbiamo necessità di una misura che
assicuri ristori, lo diciamo senza remore perché il tracollo è
vicino”. (ANSA).
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