Sport: Johnson, no a transgender in eventi sportivi femminili

(ANSA) – LONDRA, 06 APR – Secondo Boris Johnson, le persone
nate di sesso maschile non dovrebbero competere in eventi
sportivi femminili. Il primo ministro è intervenuto così nello
spinoso dibattito sorto in Gran Bretagna dopo che una ciclista
transgender, Emily Bridges, è stata esclusa dai Campionati
nazionali Omnium di sabato scorso, suo primo possibile evento
femminile, a causa del divieto impostole dall’Uci, l’ente
mondiale del ciclismo. “Forse è una cosa controversa da dire, ma
mi sembra sensato”, ha affermato Johnson.
    La 21enne Bridges avrebbe dovuto affrontare alcuni grandi
nomi del suo sport, tra cui la cinque volte campionessa olimpica
Laura Kenny. La British Cycling, la federazione britannica, le
aveva invece concesso l’idoneità a competere in eventi femminili
dopo che si erano ridotti i suoi livelli di testosterone grazie
alle terapie alle quali era stata sottoposta. In precedenza
gareggiava nelle competizioni maschili.
    All’interno del governo Tory i pareri sono discordi, con
qualcuno che afferma che dovrebbero essere gli organismi
sportivi a decidere in merito, ma il premier si è espresso
chiaramente. “Se questo mi mette in conflitto con altri, allora
dobbiamo risolvere il problema – ha proseguito il premier
britannico -. Non significa che non sia immensamente solidale
con le persone che vogliono cambiare genere. Diamo alle persone
il massimo amore e sostegno nel prendere queste decisioni ma si
tratta problemi complessi e non possono essere risolti con un
atto legislativo rapido e facile. Ci vuole molta riflessione –
ha concluso – per risolverli nel modo giusto”. (ANSA).
   


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