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  • Sport: Sibilia, riforma? ora fare diga per fermare catastrofe

    (ANSA) – ROMA, 25 NOV – Una diga per opporsi alla catastrofe.
        È questa l’immagine che chiarisce la posizione della Lega
    Nazionale Dilettanti rispetto alla modifica per Decreto Legge
    del vincolo e all’introduzione di nuove norme in materia di
    lavoro sportivo. La Lnd, che rappresenta 12mila società di
    calcio dilettantistico in Italia, si dichiara infatti “totalmente contraria” a qualsiasi variazione alle norme in
    vigore e che regolano questi due ambiti dell’attività sportiva.
        “Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti attuativi
    rappresentano una grave minaccia per l’esistenza del calcio
    dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo
    l’intera filiera dell’attività giovanile – commenta il
    presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, nel commentare
    l’approvazione in Cdm dei testi -, che è la vera risorsa del
    movimento unitamente all’attività delle prime squadre fondata
    principalmente sulla valorizzazione dei giovani. Il vincolo di
    tesseramento costituisce un elemento essenziale di sussistenza
    per ogni singola società dilettantistica, pertanto va mantenuto
    nella sua attuale regolamentazione. Non esistono, in senso
    assoluto, forme d’indennizzo che possano surrogarlo”. “E poi
    come si può pensare, specie in questo particolare momento
    storico – dice ancora Sibilia -, di mettere sulle spalle delle
    Asd anche il fardello dei rapporti di lavoro, dimenticando i
    sacrifici e gli oneri già pesantissimi che gravano su realtà che
    basano la loro opera sul volontariato?”.
        Il decreto legislativo sul lavoro sportivo assesterà un duro
    colpo alle Associazioni e società sportive dilettantistiche, che
    dovranno considerare i loro atleti dilettanti (in contrasto con
    le norme della Figc) come lavoratori iscritti alla Gestione
    Separata Inps con aggravio di costi e incombenze di versamenti,
    registrazione e altro, fermo restando che quei contributi non
    arriveranno mai ai destinatari in quanto la vita sportiva di un
    atleta si esaurisce nell’arco di pochi anni e la loro
    concorrenza ad una futura ipotetica pensione consterebbe di
    poche decine di euro.
        La Lega Nazionale Dilettanti chiede quindi l’intervento deciso
    della Federcalcio. (ANSA).
       


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