Spunta un altro boss: «So come è morto Pantani»

PantaniL’ennesimo colpo si scena, se così si può chiamare, nella travagliatissima storia giudiziaria sulla morte di Marco Pantani. Adesso spunta un altro ‘boss’ che dal carcere ha fatto sapere di avere rivelazioni da fare sulla morte del grande campione. I poliziotti sono già andati a sentirlo, ma le dichiarazioni fatte dall’uomo, che non parla comunque di omicidio ma di overdose, non avrebbe trovato alcun riscontro. In cambio, ha detto, voleva essere traferito in un carcere meno duro.
NON non c’è pace per il Pirata. La secondo inchiesta sulla sua tragica fine è appena stata chiusa con un’archiviazione (contro cui la famiglia ha naturalmente annunciato battaglia), quando ecco spuntare un altro pezzo grosso o quasi della criminalità organizzata. Un pugliese che sarebbe legato alla Sacra Corona unita, rinchiuso in carcere per scontare diversi anni. L’uomo aveva scritto alla Procura riminese una prima lettera, in cui sosteneva di avere importanti rivelazioni da fare su un grosso giro di droga a Rimini tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000. Quello che voleva in cambio erano benefici carcerari, il trasferimento, appunto, in un carcere meno duro. Per risvegliare maggiormente l’interesse dei magistrati, il pugliese aveva mandato una secondo missiva, in cui diceva di sapere qualcosa sulla morte di Marco Pantani. Gli investigatori sono andati a sentirlo, e l’uomo ha sostenuto che lo spacciatore più grosso del giro di droga di cui parlava, si era trasferito per un periodo a vivere al residence Le Rose, dove Pantani morirà per ovedose il 14 febbraio del 2004. E tra i clienti dello spacciatore sa per certo che c’era anche il Pirata. Quando aveva bisogno di droga, ha sostenuto, Pantani chiamava il tizio in questione dicendo di avere fatto «10 km in bici», segno che voleva dieci grammi di cocaina. Nel periodo della morte del campione, lo spacciatore non era più al residence, ma sa per certo che è stato lui o uno dei suoi galoppini a portare a Pantani la droga che l’ha ucciso. Per quello che ne sa lui, il Pirata è morto di overdose e quando è successo era solo. Il pugliese ha fatto anche nomi e cognomi di quel giro di spacciatori, che non sarebbero quelli che sono stati condannati per avere venduto la droga al Pirata. Il suo racconto però è infarcito di notizie già abbondantemente uscite sui giornali, e non c’è nemmeno un riscontro trovato dagli investigatori. Il Resto del Carlino