Per schiodare un 2015 fin qui da recessione (tre pareggi e una sconfitta) e per avvicinarsi a Euro 2016, stasera a Firenze l’Italia può solo vincere, contro Malta. Se non altro l’impone l’imbarazzante distanza nel ranking della Fifa: azzurri al sedicesimo posto, maltesi nell’abisso, al gradino 159. Anche Antonio Conte non chiede altro: «Dobbiano vincere – dice il ct – perché quando gioca la Nazionale si pretende il massimo, e ci si dimentica dei problemi di cui sempre si parla. Bisogna vincere a prescindere, e noi lo sappiamo». Altrimenti, sa bene che s’innescheranno altre critiche, dopo un avvio d’avvetura magico, nell’autunno 2014: «Ogni mancanza di risultato viene etichettata come un fallimento». Il ct non s’aspeta però fuochi d’artificio: «Loro difendono in otto e per giocare bene bisogna essere in due: quindi, goleade non ce ne saranno, perché Malta non le subisce. Anche se prendono una rete, non cambiano modo di giocare».
PERICOLO NIGERIANO
Pietro Ghedin, ct italiano di Malta, ha già scavato le trincee: «Stiamo parlando della prima o della seconda del girone contro l’ultima: ma non vuol dire perdere in partenza. E se loro hanno grandi ambizioni, noi abbiamo le nostre piccole». La resistenza è affidata al filo spinato della difesa e alle volate del nigeriano Alfred Effiong, 30 anni, naturalizzato da meno di un anno dopo cinque nel campionato maltese, e autore di un gol pazzesco nell’amichevole vinta 2-0 con la Lituania. Da hit parade su youtube.
PIRLO E VERRATTI
Per la prima volta dall’inizio, giocheranno insieme Pirlo e Verratti: un abbinamento che ai primi giorni da ct Conte faceva suonare blasfemo. «Tra Pirlo, De Rossi e Verratti ne giocherà uno solo»: ipse dixit. Dopodiché, un po’ s’è evoluto il giocatore del Psg, e un po’ ha cambiato idea l’allenatore: «Il ruolo migliore per lui è la mezzala, perché ha capacità nelle giocate, sa inserirsi e dettare l’ultimo passaggio». Non esattamente la definizione di un anno fa, per un tecnico che solitamente immatricolava come mezzali gente come Pogba, Marchisio e Vidal. Di lotta, ripartenza, e inserimenti. L’esperimento rischia però di essere come le eclissi di luna nel cuore della notte: per i pochi che si recheranno allo stadio Artemio Franchi. In prevendita non sono stati venduti neppure 10.000 biglietti, e anche la presenza del premier Matteo Renzi e del collega maltese Joseph Muscat, non ne farà vendere un paio in più.
Fonte: TGCOM