Un corteo pacifico della comunità ebraica, organizzato a Boulder per richiamare l’attenzione sulla sorte degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, è stato teatro di un violento attacco definito immediatamente dall’FBI come “un’azione terroristica mirata”.
Nel corso dell’assalto, sei persone – tutte tra i 67 e gli 88 anni – sono rimaste ferite. Una di loro è attualmente ricoverata in condizioni critiche.
Secondo le autorità federali, l’aggressore sarebbe Mohamed Sabry Soliman, 45 anni, arrestato sul posto dopo essere rimasto lievemente ferito. A riferirlo è l’agente speciale dell’FBI Mark Michalek, che ha anche confermato il ritrovamento di un lanciafiamme artigianale e un dispositivo incendiario in possesso dell’uomo. Testimoni presenti affermano di averlo sentito gridare “Palestina libera” durante l’attacco.
Le immagini circolate sui social mostrano un uomo a torso nudo, visibilmente agitato, mentre impugna due bottiglie incendiarie già in fiamme. La dinamica dell’aggressione, ancora al vaglio degli investigatori, lascia pochi dubbi sul movente di natura ideologica e politica.
Il capo della polizia di Boulder, Stephen Redfearn, ha confermato la gravità dell’accaduto e parlato apertamente di un attacco alla sicurezza e alla libertà di espressione di una comunità che manifestava in modo pacifico e ricorrente.
Le indagini proseguono con il coinvolgimento diretto dell’FBI e delle autorità locali, che stanno cercando di ricostruire l’intero profilo dell’aggressore e verificare eventuali legami con gruppi estremisti.