Stati Uniti, nuove regole per l’ingresso: obbligatorio dichiarare i profili social e inviare un selfie per ottenere l’ESTA

Viaggiare negli Stati Uniti potrebbe presto richiedere una condivisione totale della propria vita digitale. L’amministrazione Trump ha avanzato una proposta che inasprisce i controlli per i turisti e i viaggiatori d’affari, inclusi i cittadini italiani e dell’Unione Europea. La novità più rilevante riguarda la vita online dei viaggiatori: non sarà più una scelta facoltativa, bensì un obbligo, fornire i dettagli della propria presenza sui social media relativa agli ultimi cinque anni.

Secondo l’avviso diffuso ieri dal Dipartimento della Sicurezza Interna, la comunicazione degli account social diventerà un elemento imprescindibile tra i dati richiesti per l’ingresso nel Paese. La modifica normativa è destinata a impattare sui cittadini dei 42 Stati che aderiscono al Visa Waiver Program, il programma che consente di soggiornare negli USA per un periodo massimo di 90 giorni senza la necessità di ottenere un visto tradizionale, previa autorizzazione tramite il sistema ESTA (Electronic System for Travel Authorization). Fino ad ora, l’inserimento dei propri profili social nel modulo era opzionale, ma la nuova direttiva intende renderlo un requisito vincolante.

Oltre al monitoraggio delle attività online, la Customs and Border Protection statunitense ha delineato ulteriori aggiornamenti di natura tecnologica per la procedura di richiesta. Tra le misure al vaglio spicca l’introduzione dell’obbligo di scattare un selfie, da affiancare alla foto del passaporto, per rafforzare le verifiche sull’identità. Inoltre, il documento pubblicato suggerisce un cambio di piattaforma: il sito web attualmente utilizzato per le richieste potrebbe essere dismesso in favore di una procedura da effettuare esclusivamente tramite applicazione mobile.

Attualmente, per ottenere l’ESTA è necessario versare una quota di 40 dollari e fornire recapiti telefonici, indirizzo email, residenza e un contatto di emergenza, ottenendo un’autorizzazione valida per due anni. Le nuove proposte sono ora soggette a un periodo di preavviso di 60 giorni, durante il quale potranno essere inviate osservazioni o suggerimenti di modifica prima dell’entrata in vigore definitiva.