Stefania Craxi a San Marino

“I rapporti tra Italia e San Marino dipendono soprattutto dalla stabilità e dalla volontà di progresso di San Marino”. Stefania Craxi, sottosegretario agli Esteri, non si sbottona oltre sui delicati rapporti tra i vicini di casa perché, spiega ai cronisti che la incalzano, “sconfinerei in deleghe che non mi appartengono”. Il sottosegretario, oggi in tour elettorale tra la Romagna e le Marche, sceglie il Titano per compiere una sosta di cortesia, ospite in mattinata del World Trade Center San Marino “come presidente della Fondazione Craxi”, sottolinea lei.

Sui rapporti tra i due Paesi non vuole scendere nei particolari perché, chiarisce: “Non sono in visita ufficiale come sottosegretario per gli Affari esteri”. E’ qui in veste informale, per aver accolto l’invito del Wtc, in occasione della mostra fotografica allestita per celebrare i dieci anni dalla scomparsa del padre, Bettino Craxi.

Le poche e dosate parole sui rapporti tra Italia e Titano tralasciano comunque trasparire una certa conoscenza delle recenti criticità all’interno della maggioranza e dell’esecutivo sammarinese. Ma soprattutto, esplicitano i dubbi italiani sull’intenzione di cambiare da parte della piccola Repubblica. Allo stesso modo, il sottosegretario non si dimostra sorpresa a chi le fa notare che il ministro Giulio Tremonti “non è stato tenero con San Marino”, rispetto alla risposta all’interpellanza del senatore Walter Vitali (Pd) sul futuro del gruppo Delta, che risale alla settimana scorsa. “Lo immagino- risponde smorzando i toni con una risata- non è tenero con nessuno”.

Diversamente, il presidente della Fondazione Craxi preferisce dilungarsi nel raccontare la “deviazione piacevole” al Wtc di Dogana, dove ha partecipato a una tavola rotonda con i rappresentanti degli industriali sammarinesi e del riminese. Presenti infatti Carlo Giorgi, segretario Anis, e Maurizio Focchi, Confindustria Rimini. A portare i saluti dell’esecutivo è stato invece Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria e il commercio.

Infine, il giro dei saluti si conclude con i rappresentanti del Partito socialista riformista sammarinese: Simone Celli, segretario, e Paolo Crescentini, capogruppo. E proprio la situazione dei socialisti sul Titano sta a cuore alla presidente Craxi: “La diaspora dei socialisti in Italia li ha portati a non contare più nulla, così nel 2005, quando venni a San Marino al congresso di unificazione, li ammonii di non seguire il nostro esempio”. Ma sottolinea: “Il mio ammonimento è caduto nel vuoto”.

Rispetto all’incontro con gli industriali, Craxi spiega di aver portato le sue idee e i suoi suggerimenti, in qualità di esperta dei Paesi del mediterraneo e del medio oriente: “Sono Paesi molto adatti all’internazionalizzazione per le piccole e medie imprese, italiane e sammarinesi- spiega- perchè più facili da approcciare per aziende che non possono permettersi investimenti a lungo termine”. Di qui, il consiglio: creare consorzi per compiere gli investimenti che consentano di affrontare quei mercati. Ma anche “aprire un rapporto con l’Ice”, suggerisce il sottosegretario, idea già lanciata dal ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola. “E’ una strada- conclude- che consiglio di proseguire e rafforzare”.

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