Stop alla rata del mutuo casa,per cassa integrati in mobilità,o disoccupati?

I cinesi producono troppo, i lavoratori del Bangladesh e dell?India costano molto meno di quelli europei. La recessione si ripresenta come una minaccia per i lavoratori di San Marino, si tagliano posti di lavoro e si chiudono fabbriche.

E diventa complicato anche decidere contro chi protestare Sono un pò incazzato, scusa. Mi hanno comunicato che la fabbrica chiude.

Ora, dimmi tu, come deve comportarsi un operaio?

La crisi è arrivata nell?ultimo anno,interrompendo un periodo che appariva stranamente sereno, dopo i drammi sociali del passato.

E siamo ripartiti con la cassa integrazione, le vertenze,la mobilità e la disoccupazione.

L’industria è la nostra storia, il nostro dna, ma il mondo cambia e anche noi siamo cambiati: solo nella famiglia c’e’ un reticolo di solidarietà che ancora funziona. Ma quello che più spaventa è il timore di non farcela, di non riuscire a superare un’emergenza che non è solo industriale, ma colpisce la natura stessa del lavoro, la sua cultura, intacca le sicurezze di una comunità, altera i comportamenti consolidati della famiglia, insinua l’individualismo tra gente abituata a stare insieme.

Le piccole imprese sono quasi tutte in crisi, spesso senza soldi e hanno problemi con le banche. Ogni settimana arrivano tre o quattro richieste di licenziamento da piccole e medie imprese. Ribadisce il sindacato, nella fattispecie Enzo Merlini, segretario della federazione industria della Csdl, snocciola numeri che inequivocabilmente dimostrano come la crisi sia tutt?altro che finita.

E c’è un altro dato preoccupante: iniziano ad aumentare le aziende che non pagano gli stipendi, e gli imprenditori rivelano che la difficoltà, oltre alla crisi che c’è per tutti, sono proprio i difficili rapporti con le banche di San Marino.

 Sono sempre esistite. ma ora il trend è in aumento.

Questo si presta ad alcune analisi sulla crisi e sulle possibili ripercussioni nel 2010. Nel nostro Paese la crisi, in parte arginata da un imponente ricorso agli ammortizzatori sociali, sta ancora producendo alcuni dei suoi effetti peggiori. È in queste settimane che molte imprese sono ancora a rischio chiusura, altre usano impropriamente la crisi per ristrutturare, altre ancora stanno programmando la propria attività futura sulla base di una previsione di produzione piatta. Se queste fossero le scelte, le ripercussioni sul lavoro sarebbero ancora gravi. Per questo oggi occorre produrre il massimo sforzo di prolungamento delle tutele e di ampliamento a chi ne è privo, bloccare i licenziamenti e far ripartire la produzione e lo sviluppo in maniera consistente, e far ripartire i consumi.

Senza stipendio, o con un ritardo di questi lavoratori, le banche utilizzeranno il sistema dell’interesse di mora, oppure il fermo delle carte dei credito.

Inizieranno con assegni scoperti che andranno in protesto e a non pagare le rate dei mutui e tutte le finanziarie fatte per lavatrici, televisori e automobili ecc.

Bisogna istituire da subito Politiche sociali nuove facendo conoscere  che attraverso un Fondo anticrisi stanziato dallo Stato, i cittadini che a causa della crisi economica sono disoccupati da almeno due mesi, collocati in cassa integrazione o sospesi, oppure sottoposti a una riduzione dell?orario di almeno il 50% o ancora che non hanno ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro a termine (compresi i contratti atipici), a partire da..,potranno presentare una domanda per usufruire di un contributo straordinario per il pagamento dell’affitto o delle spese necessarie .

Inoltre, un Piano Famiglie, ai lavoratori colpiti dalla crisi economica la possibilità di sospendere le rate del mutuo Prima Casa (stato) oppure Mutuo casa con le banche di San Marino.

Domande come questa arrivano con una certa frequenza a Orgoglio Operaio.

I dettagli di questa iniziativa, che potrebbe prevedere lo stop fino a 12 mesi del pagamento delle rate per i mutuatari che abbiano subìto negli ultimi tempi un evento sfavorevole, cassa integrazione, mobilità, perdita del lavoro di uno dei componenti del nucleo familiare percettore di reddito.

Questa iniziativa, dovrebbe nascere prima della scia di una tassa per il ritardo sui prestiti per gli operai e lavoratori, che hanno aperto con le banche e vedranno operativo dalle stesse.
Visto che la moratoria dovrà nascere per dare una mano a chi non ha più reddito, mi chiedo se il lavoratore autonomo, cessando l’attività (un articolo su un giornale locale riportava le dichiarazioni di lavoratore autonomo disoccupato), sia allo stesso livello del dipendente licenziato?

In vista di tutto ciò,aspetto ansioso vostre notizie.

                                                     Un saluto da Michele Guidi (Orgoglio Operaio)