Stop alle chiamate moleste: arrivano i nuovi numeri a tre cifre per riconoscere le truffe

La maggior parte delle truffe telefoniche si basa su identità false che sembrano vere. Chiamate estere che sembrano provenire dall’Italia, numeri che imitano quelli delle banche, enti pubblici o aziende conosciute. Un meccanismo che finora ha funzionato benissimo. Ora, però, qualcosa si muove. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha avviato una revisione del piano di numerazione nazionale per tutelare gli utenti. Sta lavorando su una nuova funzione per i numeri brevi, quelli che finora sono stati utilizzati solo per ricevere chiamate.

I numeri a tre cifre saranno riservati esclusivamente ai servizi ufficiali, così da renderli immediatamente distinguibili dal telemarketing e dalle possibili truffe. L’idea è trasformare questi numeri in una sorta di “firma” telefonica: un segno distintivo che permetta di capire subito chi sta chiamando. Se la revisione andrà a buon fine, già dai primi mesi del 2026 le aziende potranno usare questi numeri come marchio riconoscibile. “A febbraio dovrebbe scattare questa novità”, ha spiegato Laura Aria, commissaria AGCOM a Repubblica. “Le aziende potranno chiamare con i numeri brevi già assegnati loro, ad esempio di call center, e richiederne altri”.

Spoofing telefonico: come funzionano le truffe
Lo spoofing è un tipo di attacco informatico che mette in atto diverse strategie per falsificare l’identità (spoof). I truffatori quindi modificano le informazioni come numero di telefono per fingersi per esempio un’azienda e intercettare informazioni riservate ed effettuare un attacco. I truffatori spesso utilizzano la tecnologia VoIP per personalizzare il numero di telefono e creare un ID ad hoc per ingannare chi risponde e avviare una truffa telefonica.

I piani dell’Agcom per bloccare le chiamate moleste
Negli ultimi mesi sono entrati in funzione sistemi automatici che bloccano le chiamate provenienti dall’estero che fingono di avere un numero italiano. Il 19 agosto è scattato l’obbligo di bloccare le chiamate che usavano falsi numeri fissi italiani, il 19 novembre lo stesso meccanismo è stato esteso ai finti numeri di cellulari, con l’eccezione dei telefoni realmente italiani in roaming all’estero. Le chiamate che non superano i controlli vengono fermate prima di raggiungere gli utenti.

Ora l’AGCOM cerca nuovi soluzioni. Il 17 dicembre l’AGCOM ha avviato una consultazione pubblica di 45 giorni per raccogliere osservazioni da operatori e soggetti coinvolti prima di rendere operative le nuove regole. L’obiettivo dei numeri a tre cifre è restituire agli utenti la possibilità di rispondere senza il timore di trovarsi dall’altra parte una voce indesiderata o, peggio, una truffa. La strada è ancora lunga, ma la direzione sembra chiara. Più controlli, numeri riconoscibili e meno spazio per i raggiri.

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