L’Aneddoto:
Il presente fatto è ricordato in uno scritto di Vittorio Campi: “Nel 1907/1908 la Filodrammatica Sammarinese era ancora diretta da un vecchio attore riminese, Attilio Corbucci, … Nell’occasione del 5 febbraio 1908 la Filodrammatica doveva presentare un ino al suggeritore (sorella del compianto attore sammarinese), Filippi, Ortensio Simoncini ed altri.
Per una grave malattia della madre di Corbucci, lo stesso dovette trovare un sostituto che portasse a termine l’allestimento della commedia iniziata.
Il sostituto individuato era un giovane attore momentaneamente a riposo (In effetti si trattava dello stesso Vittorio Campi, il quale con notevole ironia, attraverso il già citato scritto, prese in giro sé stesso), il quale accettò l’incarico.
Arriva il gran giorno. Egli parte da Rimini. A San Marino c’è grande attesa. “A Rimini c’erano ancora i becchi a gas e San Marino si accontentava dell’acetilene, ma un telefono, benchè primordiale c’era,,,”
Alle due di pomeriggio il giovane attore sale finalmente sulla diligenza. “La sera sull’imbrunire, davanti a Porta San Francesco, ad attendere è tutta la Fiuodrammatica, dal Presidente, il Prof. Pietro Franciosi, il Deputato agli Studi, Comm. Ciro Belluzzi, fino al suggeritore.
Spuntano finalmente sullo Stradone i buoi (allora, oltre che a cavalli, s’andava anche a buoi) e la diligenza si ferma. Ne scendono un parroco, un commerciante di vino assai noto, due donne, un ragazzino ed infine, ultimo ad affacciarsi, è un giovanotto più magro che grasso, più basso che alto, con un gran naso, una larga bocca e due occhietti a capocchia di spillo, il quale scende sulla neve con molta circospezione. Ha scarpe gialle con ghette di camoscio grigie, un palamidone blu a vita, un alto colletto che lo impicca, bombetta in testa e guanti paglierini.
Non è precisamente la tenuta ideale per la montagna ricoperta di neve, ma l’impressione non è sgradevole, se non quando…..haimè si fanno le presentazioni, si scambiano le prime parole di saluto…..Presidente, Deputato, artisti, portaceste, rimangono esterrefatti. Come potrà dirigere e recitare la parte del vecchio colonello quel disgraziato a cui manca la “erre” e qualche lettera dell’alfabeto?
Se, lì per lì, ci fosse un mezzo per rimandarlo a casa, non ci sarebbe che pregarlo di ripartire subito, ma non c’è altro da fare che raccomandarsi a San Marino e a Sant’Agata perché intercedano presso la Divina Provvidenza.
Comunque la sera del 5 febbraio e il pubblico che più di ogni altra cosa attende con impazienza l’inizio del Veglione, applaude calorosamente anche l’artista dalla “erre” moscia.
FOTO 1 (Vittorio Campi)
Le Commedie del Piccolo Teatro Arnaldo Martelli:
L’attività del Piccolo Teatro si intensifica notevolmente e molti sono i giovani che si affacciano all’esperienza teatrale.
Il 22 ottobre 1964, viene rappresentata una commedia di Luigi Pirandello: “COSI’ E’ SE VI PARE”, con quattordici personaggi. Con questa commedia esordiscono molti nuovi interpreti: Daniela e Giuseppe Arzilli, Renato Giordani, Giorgio Guidi, Francesca Michelotti, Fausta Morganti, Gilberto Rossini, Albano Sgarbi ed Amedeo Venerucci, che con Elda Bardelli, Rosella Bardelli, Piny Mariani e Marino Serra, completano il cast della rappresentazione.
La regia fu di Elda Bardelli, mentre Gilberto Rossini si occupò della scena ed Antonio Guardigli della loro realizzazione. Le luci furono affidate ad Amedeo Santi e dell’arredamento se ne occupò Paolo Ferrari.
FOTO 2 (Locandina della commedia “Così è se vi pare”, di Luigi Pirandello)
FOTO 3 (1964 – Da sinistra: Renato Giordani e Giorgio Guidi)
Dietro le Quinte:
FOTO 4 (1988 – “Esperimento collettivo per uno spettacolo ispirato a Cesare Borgia. Detto il Duca Valentino”, di Aldo Nicolaj – Da Sinistra: Giorgio Suzzi Valli, Enea Zani)
FOTO 5 (Fine anni “60: Giuseppe Morganti)