Nicolini, indipendente Rete: “Tra un indefinito, di certo breve, lasso di tempo, quando tutto scoppierà, si andrà a vedere chi aveva apposto la firma: troveranno quella di un ragazzino poco consapevole”.
Commissione finanze dà il via libera alla svendita degli Npl con i soli voti della maggioranza. I commissari di opposizione non prendono parte alla votazione riconsegnando le schede.
Quella di ieri è stata una giornata politicamente molto dif cile anche se le conseguenze delle decisioni che sono state prese non ricadran- no sui politici bensì direttamente sui cittadini in termini di debito pubblico. Cittadini che erano stati calorosamente invitati a salire sul Pianello quando nella mattinata di ieri si stava svolgendo la commissione finanze che ha deliberato il via libera definitivo alla (s)vendita degli Npl di Cassa di Risparmio, oltre un miliardo che verrà ceduto per 109 milioni, 60 dei quali crediti sanitari e dunque del tutto esigibili mentre altri circa 30 milioni saranno destinati ad onorare una delusione. Si è dunque deciso, per usare un eufemismo, con scarsissima lungimiranza ma quel che è più grave è che si è voluti andare avanti nonostante le carte giudiziarie indicassero come il fulcro degli interessi esterni su San Marino fossero proprio gli Npl e nonostante solo domenica il Pdcs denunciasse la possibile presenza dell’ennesimo conflitto di interesse.
Ed è proprio per i tanti, troppi dubbi attorno alla vicenda degli Npl che i commissari di opposizione hanno riconsegnato le schede non prendendo parte alla votazione che ha riconfermato il via libera alla vendita dopo di che è stata l’assemblea di Cassa a decidere. Così una decisione che avrebbe dovuto essere presa dai tecnici si è invece scelto di farla prendere alla politica non all’unanimità ma con i soli voti di maggioranza.
Uno scenario non nuovo se si considera – lo ha sottolineato di recente anche il consigliere di Rete Marianna Bucci – che dalla stessa ordinanza del giudice Morsiani emerge come a certe operazioni non del tutto chiare si sia cercato di dare un cappello istituzionale passando proprio per commissione danze e consiglio grande e generale.
Dunque grande è la responsabilità di chi ha votato, talmente grande che chi presiedeva la commissione nanze pur con tutto il prestigio che poteva derivare dal ricoprire quel ruolo, ha deciso di dimettersi esprimendo la propria contrarietà alla vendita. Parliamo di Tony Margiotta che evidentemente declina il concetto di responsabilità in maniera diametralmente opposta agli ex colleghi di coalizione. Al suo posto è stato eletto Roberto Joseph Carlini, il più giovane, e forse non è un caso, dei consiglieri. La notizia della vendita non ha colto di sorpresa nessuno visto che non più tardi di domenica sera il segretario Andrea Zafferani si augurava su facebook che la commissione desse il proprio benestare ma ha lasciato tanti con l’amaro in bocca.
A pochi minuti di distanza dalla conclusione della commissione finanze il consigliere Marco Nicolini scriveva “Si comunica al cittadino sammarinese che il male ha trionfato. Tra un indefinito, di certo breve, lasso di tempo, quando tutto scoppierà, si andrà a vedere chi aveva apposto la firma: troveranno quella di un ragazzino poco consapevole. E poco colpevole”.
Più duro il presidente del Psd Matteo Rossi: “Anche negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, i tedeschi, oramai circondati su tutti i fronti, con un Paese in macerie, risorse praticamente esaurite e la gente che moriva di fame, pur di non capitolare, arruolavano e mandavano al macello ragazzini che probabilmente nemmeno a scuola avevano sentito parlare di guerra. Se non altro per ragioni anagrafiche. Dopo il termine del conflitto, una coltre di imbarazzato silenzio cadde su queste vicende, raramente evocate con pudore dai protagonisti. Detto questo, faccio i miei sentiti auguri al nuovo Presidente della Commissione Finanze, Roberto Joseph Carlini”.
La RepubblicaSM