Sono passate più di 72 ore dalla scomparsa di Andrea Cavallari, 26 anni, condannato definitivamente per la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo, e le autorità continuano senza sosta le ricerche. Il giovane, originario di Bomporto (Modena), non ha fatto ritorno al carcere della Dozza di Bologna dopo aver usufruito di un permesso per discutere la sua tesi di laurea, concesso in seguito alla buona condotta dimostrata durante la detenzione.
Giovedì scorso, Cavallari aveva lasciato il carcere senza scorta per recarsi all’Università di Bologna, dove ha discusso il proprio lavoro in Scienze giuridiche. Il rientro in carcere era previsto entro le 18, ma il giovane non si è mai presentato. Solo dopo dodici ore le forze dell’ordine hanno segnalato l’evasione alla Procura di Bologna, che ha avviato le indagini.
Le ricerche si concentrano nelle province di Modena e Bologna, mentre gli investigatori cercano di accertare se la fuga sia stata pianificata o un’iniziativa improvvisa. Si indaga inoltre su eventuali persone che potrebbero aver dato supporto a Cavallari durante la fuga.
Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha chiesto una relazione dettagliata sul permesso concesso, mentre il padre di Cavallari ha lanciato un appello affinché il figlio si faccia vivo e torni sui suoi passi.
Andrea Cavallari era stato condannato a quasi 12 anni di carcere per il suo ruolo nella cosiddetta «banda dello spray», responsabile della tragedia del dicembre 2018 a Corinaldo, in cui persero la vita cinque minorenni e una donna.