
Il killer della porta accanto, letteralmente. Avevano chiesto al vicino se poteva smettere di sparare col suo fucile semiautomatico Ar-15 nel giardino di casa per far addormentare uno dei loro piccoli quando erano già le 23 ma lui si è irritato e poco dopo è entrato nella loro abitazione aprendo il il fuoco e uccidendo cinque persone, tra cui un ragazzino di 8 anni, deceduto all’ospedale. Altri cinque componenti della stessa famiglia si sono salvati, tra cui tre bambini, cui hanno fatto da scudo due donne che hanno perso la vita.
L’ennesima strage americana è avvenuta a Cleveland, a circa 60 km a nordest di Houston, Texas, uno degli stati Usa con le leggi più permissive sulle armi. Le vittime – un uomo, tre donne e il bimbo – sono tutte originarie dell’Honduras; il sospetto killer, Francisco Oropeza, 38 anni, viene dal Messico ed è fuggito. Le autorità hanno lanciato una vasta caccia all’uomo e pensano che si trovi nel raggio di pochi chilometri.
Secondo lo sceriffo della contea di San Jacinto, Greg Capers, l’uomo, fuggito verso una fitta foresta e forse intossicato al momento della sparatoria, potrebbe ancora essere armato. Per la caccia all’uomo, cui partecipa anche l’Fbi, vengono utilizzati anche cani addestrati e droni.
Nel frattempo lo hanno gia’ accusato di cinque omicidi. Tutto e’ successo in pochi attimi, venerdi’ sera. “I vicini sono andati da lui e gli hanno detto … ‘Ehi amico, puoi evitare di sparare, abbiamo un bambino che cerca di dormire”, ha riferito lo sceriffo della contea di San Jacinto, Greg Capers. “Quindi sono tornati a casa loro ma abbiamo un video di lui che cammina lungo il vialetto della loro casa con il suo Ar-15”, ha proseguito.
Tutte e cinque le vittime sono state colpite alla testa. Due delle donne rimaste uccise sono state trovate sdraiate sopra i bambini sopravvissuti in una camera da letto, “cercando di proteggerli”, ha spiegato lo sceriffo. Oropeza sparava spesso nel giardino di casa, come fosse un poligono di tiro. E in precedenza le autorità erano andate a parlargli, sperando di convincerlo a smettere. La richiesta dei vicini deve averlo irritato, scatenando la tragedia. “È orribile, nessuno dovrebbe mai vedere questa scena, il sangue, lo sconvolgimento che si è verificato in quella casa”, ha osservato Capers.
Le vittime si erano trasferite da Houston a Cleveland per andare a vivere in quella che pensavano fosse una tranquilla casa di campagna, ignorando che stavano andando incontro alla loro morte. Si tratta della 19/ma sparatoria con almeno quattro morti (escluso il killer) in Usa all’inizio dell’anno, secondo il Gun Violence Archive. La strage ha rinnovato gli appelli per mettere al bando le armi da guerra come l’Ar-15, la piu’ usata nelle sparatoria di massa negli Stati Uniti. Ma finora i repubblicani si sono opposti, anche dopo la strage in una scuola di Nashville lo scorso mese.
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