Proseguono senza sosta le indagini sull’attentato di Capodanno a Istanbul. Ed è caccia aperta al responsabile. In mattinata è stata diffusa la notizia che l’attentatore fosse stato identificato in Ihake Mashrapov, un kirghiso di 28 anni. Ma l’uomo, di cui era stata anche diffusa una foto, individuato dalle autorità kirghise, ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato costato la vita a 39 persone e il ferimento di altre 70. L’uomo ha raccontato di essere arrivato all’aeroporto di Manas, a Bishkek, capitale del Kirgizistan, alle 7 di questa mattina dalla Turchia. E poi di essere partito alle 9 per Osh, nel sud del Paese. Secondo Akipress, Mashrapov sarebbe stato in Turchia per affari tra il 28 e il 30 dicembre e poi di nuovo tra il primo gennaio e oggi, mentre era in Kirghizistan la notte della strage.
Dopo che la foto del suo passaporto è stata postata su Twitter da utenti turchi, le autorità kirghise lo hanno raggiunto nella sua casa nel distretto di Kara-Suu e lo hanno interrogato, come già avevano fatto le autorità di Istanbul prima che lasciasse la città. Alle autorità kirghise, come anche alla polizia turca, ha spiegato di essere estraneo all’attentato.
La tv turca rimuove notizia dal sito. Dopo poche ore, la tv turca Trt ha rimosso dal proprio sito Internet la notizia con cui era stata diffusa l’identità del kirghiso.
Arrestati i familiari. Intanto la corrispondente di ITV britannica Sally Lockwood, citando fonti di polizia, riferisce che la moglie di quello che si ritiene essere il presunto attentatore è stata arrestata. Oltre alla donna, sarebbero stati arrestati anche altri familiari: “La polizia conosce l’identità dell’attentatore e la sua famiglia è stata arrestata”, ha reso noto Hurriyet.
Da novembre a Istanbul. Anche il quotidiano Cumhuriyet conferma che i familiari sono stati fermati a Konya, nel centro della Turchia, assicura di aver parlato con la moglie. “Ho appreso dell’attacco attraverso la televisione. Non sapevo che mio marito fosse un simpatizzante dell’Isis”, ha raccontato la donna al quotidiano, secondo il quale il terrorista e la sua famiglia sono arrivati all’aeroporto di Istanbul il 20 novembre con un volo proveniente dal Kirguizistan.
Sono poi andati ad Ankara, e, il 22 novembre, a Konya, dove “affittò una abitazione per 1.000 lire turche (circa 300 dollari) e pagò tre mesi (in ritardo). Ha detto che era arrivato a Konya a cercare lavoro. Il 29 novembre andò in auto a Istanbul”, assicura il quotidiano. Dopo aver visto la sua foto, “diversi vicini di casa hanno chiamato la polizia per segnalare che lo avevano riconosciuto”.
Combattente in Siria. Sempre secondo il quotidiano turco l’autore della strage ha combattuto in Siria per l’Isis usando tecniche apprese durante la guerra civile. Hurriyet aggiunge che l’uomo ha dimostrato di essere ben addestrato all’uso delle armi e nei combattimenti in strada nelle zone residenziali in Siria e ha usato queste tecniche durante la carneficina nella discoteca.
Arrestati due stranieri. Nell’ambito dell’inchiesta sulla strage sono stati arrestati anche due stranieri all’aeroporto Ataturk di Istanbul, ha annunciato l’agenzia Dogan. I due sospetti, la cui nazionalità non è stata rivelata, sono stati fermati all’ingresso del terminal delle partenze internazionali e portati al quartier generale della sicurezza di Istanbul, dove si trovano attualmente in stato di fermo.
Sono 16 finora gli arresti. Sono complessivamente 16 le persone arrestate dalle autorità turche perché considerate complici dell’attentato secondo il quotidiano Hürriyet. Gli arresti sono avvenuti a Istanbul e Konya, nel centro del Paese, città nella quale l’attentatore e la sua famiglia avrebbero soggiornato per alcuni giorni prima dell’attentato. La Repubblica