Studentessa aggredita: 17enne non ha risposto alla polizia

(ANSA) – TORINO, 12 NOV – Stava gironzolando in piena notte
nelle vicinanze della residenza universitaria ‘Paolo Borsellino’
di Torino, raccogliendo mozziconi di sigaretta per terra, quando
è stato fermato da una volante della polizia, il 17enne
sospettato di essere l’autore dell’aggressione e dello stupro di
una studentessa di 23 anni avvenuto la sera del 30 ottobre,
proprio all’interno del Campus, gestito dall’Edisu, a due passi
dal Politecnico.
    Il ragazzo, italiano di origini straniere, quando è stato
fermato nella notte tra giovedì e venerdì, indossava gli stessi
jeans strappati che aveva la notte dell’aggressione, descritti
dalla vittima e immortalati nei frame dei fotogrammi estratti
dai filmati degli apparati di video sorveglianza acquisiti ed
esaminati dagli investigatori. Immagini che erano state
distribuite agli agenti che controllavano il territorio. Il
17enne, con alle spalle dei precedenti per piccoli reati, non ha
avuto nessuna reazione: non ha risposto alle domande agli agenti
e non ha chiesto spiegazioni. A quanto si apprende non è
residente in città e spesso non dormiva a casa sua, dove abita
con la famiglia. Determinate per identificare l’aggressore il
Dna, raccolto da tracce biologiche lasciate nel luogo della
violenza e rintracciate dai medici quando la ragazza si è
presentata in ospedale, che corrisponde a quello del 17enne. Poi
una catenina rotta ritrovata dagli investigatori della Squadra
Mobile di Torino, diretta da Luigi Mitola, che era stata
descritta dalla 23enne e che probabilmente era stata spezzata
mentre lei si difendeva. (ANSA).
   


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