Studio, ‘a 1.800 mt di quota si scierà almeno fino al 2050’

(ANSA) – AOSTA, 27 APR – Sino al 2050, secondo tutti gli
scenari climatici, in una stazione sciistica con partenza a
1.750 metri, sarà possibile garantire almeno 30 centimetri di
neve, naturale e artificiale, durante le due settimane di
vacanze natalizie. Nel 2080, invece, si prevede una riduzione a
otto giorni – su 14 – in cui poter garantire 30 cm di
innevamento in base allo scenario peggiore, che non rispetta i
target climatici dell’Unione europea.
    Lo ha spiegato Luca Franzoso, coordinatore del Dipartimento
ambiente della Regione Valle d’Aosta, illustrando delle
previsioni svolte con Arpa Vda, durante il convegno ‘Le funi del
futuro. Il settore degli impianti a fune tra innovazioni e
transizioni’ organizzato al Pavillon di Skyway Monte Bianco.
    Per un impianto con partenza a 1.750 metri e arrivo a 2.300
metri, Franzoso ha riferito che il numero di giornate potenziali
per la produzione di neve artificiale nel periodo
novembre-dicembre avrà “riduzioni limitate (almeno dieci giorni
disponibili alle due quote) secondo tutti gli scenari al 2030 e
al 2050” mentre, al 2080, secondo la prospettiva peggiore, si
verificherà “una riduzione a due terzi dei giorni”. L’impatto
nel periodo novembre-dicembre sarà di “variazioni limitate dei
consumi d’acqua al 2030 e 2050” (-5/+5%) per la stazione di
partenza (1.750 metri) dove già attualmente viene prodotta neve
artificiale. Alla quota più alta della stazione di arrivo (2.300
metri), dove oggi l’impiego della neve artificiale è minore, “l’aumento dei consumi d’acqua al 2030 e 2050 sarà del 15/20%”.
    Guardando al 2080 per lo scenario peggiore gli “aumenti dei
consumi d’acqua saranno compresi tra il 20% e l’80%”. Franzoso
ha sottolineato che i metri cubi di acqua usati per
l’innevamento artificiale in Valle d’Aosta “rappresentano lo
0,1%/0,2% dello stock idrico nivale naturale” nel periodo di
riferimento 2007-2022. (ANSA).
   


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