Stupro di gruppo, è partecipe anche chi plaude al video

(ANSA) – ROMA, 05 SET – E’ stata confermata dalla Cassazione
l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di un ragazzo
disabile, obbligato a subire abusi in Calabria da parte di una
decina di ragazzi tra i quali due minorenni e una ragazza, nei
confronti di una 23enne di Lametia Terme che era presente a uno
degli episodi di abuso, ripreso con il cellulare e diffuso in
rete. La 23enne pur non partecipando direttamente alle violenze
la si sente chiaramente dire “troppo forte raga quell’altro gli
sta facendo pure il video”. Contro la configurabilità
dell’accusa di stupro di gruppo, il legale della ragazza, ha
fatto ricorso alla Suprema Corte sostenendo che il comportamento
della 23enne, non era “di istigazione” ma al massimo si era
trattato di “una mera adesione morale a un progetto criminoso
altrui, come tale penalmente irrilevante”. Ma la Cassazione ha
risposto che “l’indagata è chiamata a rispondere non di concorso
in violenza sessuale di gruppo, ma di violenza sessuale di
gruppo”. A denunciare tutto ai Carabinieri sono stati i
familiari della vittima quando si sono accorti della diffusione
del video. (ANSA).
   


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