“Su Banca Centrale basta forzature”. LA GIUSTIFICAZIONE DELLA MAGGIORANZA :“SCELTA DETTATA DALL’URGENZA”

Cardelli (Pdcs): “Il dg che era stato nominato all’unanimità solo 10 mesi fa è poi stato mandato via sempre all’unanimità”

Lunedì in consiglio grande e ge- nerale il Segretario Celli ha fatto un breve riferimento su quanto accaduto in questi giorni, ovvero dopo la revoca del mandato al dg Roberto Moretti. Le forze di opposizione da parte loro hanno unanimamemente riconosciuto come si sia trattato di un passo avanti che Banca Centrale avrebbe fatto per merito anche del suo presidente Katia Tomasetti.

Nessuno ha però nascosto una certa preoccupazione per una situazione di fatto anomala. “Il Segretario Celli – ha detto il consigliere del Psd Iro Belluzzi – non può limitarsi a dire che era a conoscenza di quel che stava succedendo, sarebbe stato opportuno che informasse la commissione finanze e in questo modo avrebbe fatto un’azione utile visto che questa situazione così delicata impatta negativamente sull’appeal della Repubblica verso gli investitori”.

E alla considerazione del consigliere Roberto Giorgetti che il problema non è di oggi ma è eredità del passato, il capogruppo della Dc Alessandro Cardelli ha risposto “non va bene generalizzare, qui si tratta di una questione specifica che va analizzata in profondità perché il dg che era stato nominato all’unanimità solo 10 mesi fa è poi stato mandato via sempre all’unanimità.

E’ evidente allora che su quella nomina c’è stata una forzatura e che in futuro deve esserci maggior condivisione perché non si debbano pagare queste conseguenze”. “Le forze di opposizione – ha detto il consigliere Mancini tenendo dietro ai discorsi di Cardelli – hanno sottolineato lungamente il fatto che Moretti non fosse adeguato al ruolo di dg anche perché da vigilato, ovvero membro del cda di Cassa di Risparmio, diventava vigilante.

I soldatini della maggioranza allora non fecero che dire che andava tutto bene mentre servirebbe una profondità maggiore nell’analizzare certi temi”.

Dalle fila della maggioranza pochi commenti se non quello che è suonato quasi una giustificazione “occorre tener presente le condizioni in cui abbiamo dovuto procedere alla nomina”.
Frattanto la sessione consiliare di settembre si è conclusa senza che sia stato preso in esame il pdl sulle modalità di rimborso agli ex correntisti di Asset Banca titolari di obbligazioni subordinate. Ciò a dispetto di tante dichiarazioni fatte proprio in difesa di un’operazione che si è continuato a voler chiamare di sistema perché fatta per salvare i risparmiatori. Ennesima presa in giro a chi da oltre un anno attende una risposta.

La RepubblicaSM