Su San Marino l’attenzione di tutto il mondo: è sammarinese, oggi, la giustizia più efficiente e veloce del globo! … di Enrico Lazzari

Giudice d’appello prof.ssa Valeria Pierfelici

Il piccolo Davide sembra aver messo KO l’imponente Golia… E, in questo caso, il Davide di turno è la più piccola, ma anche più antica, Repubblica del Mondo, San Marino, e il Golia nientemeno che Mark Zuckerberg e la sua Facebook, oggi Meta Inc.

La vicenda era balzata alla ribalta delle cronache già settimane addietro, ma l’altro ieri ha registrato il suo epilogo. Infatti, con la sentenza 3/2023, il Giudice Valeria Pierfelici -per nulla intimorita dal peso che questa sua decisione avrà in tutto il mondo- ha rigettato in toto il ricorso che fior fior di legali incaricati dall’azienda di Zuckerberg avevano intentato contro la sanzione di quattro milioni di euro che era stata inflitta dal Garante sammarinese della Privacy, Umberto Rapetto, in seguito alla “diffusione” dei dati sensibili di 12.700 sammarinesi iscritti al noto social network.

I fatti risalgono al 2019 e oggi la sentenza è definitiva, quindi immediatamente esecutiva. Ciò significa che il Titano si appresta ad incassare dal colosso statunitense quattro milioni di euro che, per certi versi, sono briciole per l’azienda condannata a pagarli, ma rappresentano un problema enorme in prospettiva.

Infatti, in quel 2019, dal database di Facebook fuoriuscirono i dati personali e sensibili di ben 533 milioni di utenti, sparsi in tutto il mondo. E procedimenti simili a quello chiuso mercoledì scorso sul Titano dalla sentenza di appello emessa dalla Piefelici, faranno della stessa sentenza un faro da seguire.

Dunque, il giudice ha sposato la tesi dell’Autorità incaricata della tutela della privacy dei sammarinesi, ovvero che “la grande mole dei dati acquisiti da terzi ed il volume del traffico generato, doveva venire immediatamente riconosciuta come pericolosa anomalia”, ragion per cui l’Azienda “avrebbe dovuto innescare meccanismi di prevenzione e di difesa atti ad evitare il perpetrarsi di qualunque azione potenzialmente lesiva della riservatezza dei dati delle persone che aderiscono al sodalizio virtuale”. 

In seguito all’apertura dell’istruttoria sul Titano, che ha dato vita ad uno stretto scambio di informazioni fra le due realtà, anche in Irlanda è stata comminata all’azienda responsabile di questa mastodontica fuga di dati una pesante sanzione, per addirittura 265 milioni di euro. Ma, in quel paese, visto il ricorso ancora pendente -che dopo la sentenza-Piefelici vede un esito pressochè scontato-, la sanzione non è ancora esecutiva.

Dunque, in questo caso, il Tribunale sammarinese si è rivelato il più attento, solerte ed efficiente al mondo e le decisioni in esso assunte sono destinate a divenire una sorta di “Bibbia” per le autorità di mezzo mondo. Se così -come è facile prevedere- sarà, riportando proporzionalmente la sanzione sammarinese sul totale degli utenti Facebook che si sono ritrovati i propri dati sensibili violati, l’Azienda di Zuckerberg si troverebbe un totale di sanzioni prossimo ai 166 miliardi di euro… E non sono spiccioli neppure per una così colossale realtà.

Ma al di là dei problemi di Meta Inc., oggi, sul Titano, la notizia è che la sua Giustizia si è rivelata un esempio di efficienza per tutto il mondo. E anche questo -in un periodo dove l’immagine di San Marino e delle sue Istituzioni è è a livelli quanto mai bassi, al pari dell’appeal esercitato su eventuali investitori esteri- può contribuire a risollevare San Marino dal difficile momento economico che sta attraversando… E non certo per quei quattro “spiccioli, quei quattro milioni che finiranno nelle casse pubbliche

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari