Su Tremonti e San Marino….di Walter Nicoletti Dovesi

Partiamo da un presupposto……il vero segreto bancario non esiste! Se si vogliono sapere le cose le si sanno in un batter d’occhio.

Il problema, è un altro, Tremonti sta coprendo le mancate riforme, e l’enorme spesa pubblica, con una battaglia sul denaro non dichiarato.

Ok, diciamo che è giusto pagare le tasse, è giusto non fare il black, non raggirare lo stato, bla bla bla, ma rendiamoci conto di una cosa:

lo stato italiano sperpera una quantità enorme di denaro pubblico; ci sono delle leggi vecchie ed obsolete; si dovrebbero fare delle riforme sostanziali per rimetterci al pari coi conti, e quello che fa il nostro ministro cos’è? Caccia alle streghe!

Cosa succederebbe se oltre che a questa battaglia, prima di tutto si iniziasse a guardare in casa nostra? Tipo riformare tutto il parlamento, con un senatore per regione e un deputato per provincia; eliminare tutte le auto blu; eliminare le agevolazioni dei parlamentari; mettere un massimo di 10 ministri e un massimo di un solo sotto segretario (magari nemmeno quello). E se parliamo di pensioni maxi? Li si che ce ne sarebbe da dire!!!!

Vi immaginate il risparmio?

Per non parlare dell’economia: se mettessero le dichiarazioni come in Inghilterra? Scontrini e ricevute o fatture, praticamente tutte scaricabili, con solamente 3 aliquote.

Insomma, ci ritroviamo un Ministro che per farsi bello con l’Europa, cerca di andare incontro alla crisi, portando indietro i soldi depositati all’estero e l’unico modo che ha per farlo è dichiarare guerra ai paradisi fiscali, volendo togliere “ufficialmente” il segreto bancario, facendo lo scudo fiscale

Guardate cosa succede a San Marino, con lo scudo fiscale ha messo in ginocchio diverse banche, ma l’unica che ci ha veramente perso è stata l’Unicredit, infatti ha dovuto cedere le proprie quote della Banca Agricola Commerciale di San Marino, la quale a sua volta è stata incorporata da un’altra banca del territorio. In questo modo cosa pensava di fare? Sicuramente ha dato un bel colpo all’economia sammarinese, ma essendo uno Stato, avrebbe un’infinità di possibilità per riemergere e portare la propria economia a livelli molto elevati, purtroppo non è uno stato con dei politici veri e dei tecnici all’altezza e quindi non è in grado di fare delle riforme adeguate per togliersi dalla crisi (vedi casinò, vedi ricerca sulle cellule staminali, inseminazione artificiale, fecondazione assistita, energie rinnovabili, ecc…), magari sarà costretta a prendere un tecnico esterno come tanti anni fa, quando andò un certo “Giulio” che coadiuvò alla realizzazione del cosiddetto “sistema San Marino”. Ora invece è incominciata una ripicca dietro l’altra, dove a farne le spese sono i semplici lavoratori, infatti iniziano i frontalieri, ai quali è stata tolto il premio produzione, mediamente 200 euro mensili in meno sulla busta paga, andando a creare una notevole differenza con il lavoratore paritetico sammarinese. Poi non ha confermato la franchigia degli 8000 euro così da poter ricavare dalle tasse qualche piccolo milioncino (milioncino che si ricaverebbe semplicemente eliminando la metà delle auto blu….forse un quarto). In questo modo ti ritrovi 5000 lavoratori frontalieri a San Marino, ma anche a Ventimiglia e forse inizierà anche in Svizzera, che dovranno pagare le tasse sia in uno stato che nell’altro, con un regime fiscale non del tutto definito e decisamente contro ogni logica ed ogni regola del diritto del lavoro.

E il nostro Ministro pensa di sistemare tutto così?