E ancora: Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. Sin dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno messo a soqquadro l’intero Paese facendo scattare le manette a trentacinque indagati e portando alla luce un vastissimo sistema di corruzione che oliava le Grandi Opere del Belpaese.
I trentacinque indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione. Accuse pesantissime che rifuardano la costruzione di snodi infrastruttuarali fondamentali per il sistema Italia. L’inchiesta “Amalgama”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, ha portato gli inquirenti a ipotizzare “una associazione per delinquere finalizzata al compimento di condotte corruttive per l’ottenimento di contratti di subappalto nell’ambito dei lavori per la realizzazione delle seguenti opere pubbliche”.
Nel mirino del sistema corruttivo erano finiti la tratta della Tav Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi, il sesto macrolotto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e la “People Mover” di Pisa. L’indagine ricostruisce le condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso da quello che, fino al dicembre dell’anno scorso, era il direttore dei lavori nell’ambito delle tre citate opere pubbliche e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese operante nel ramo delle costruzioni stradali, che si è avvalso del contributo di altre nove persone, tra cui anche alcuni funzionari del consorzio Cociv. Nella realizzazione del Terzo Valico, per pilotare l’assegnazione dei lotti ad alcune società ed escluderne altre, i dirigenti preposti allo svolgimento delle gare indette dal general contractor facevano in modo che offerte anomale divenissero regolari in violazione ai principi della “par condicio”. “In altri – spiegano gli inquirenti – si avvalevano della compiacenza di concorrenti di comodo, in realtà non interessati all’aggiudicazione della gara, per indirizzare direttamente l’assegnazione all’unico concorrente interessato”. Un giro d’affari complessivo, quello relativo al Terzo Valico, di oltre 324 milioni di euro.