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KHARTOUM – Continua a salire il bilancio delle vittime in Sudan, Paese scosso da sei giorni di violenti combattimenti fra l’esercito regolare e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf). L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riferito di “330 morti e 3.200 feriti”.
Esplosioni e colpi di arma da fuoco hanno continuato ad investire anche oggi la capitale Khartoum, malgrado gli appelli alla tregua, mentre si avvicinano i festeggiamenti per la fine del Ramadan.
“In certi quartieri del centro c’è odore di morte e di cadavere”, ha raccontato un residente della capitale, città che conta oltre cinque milioni di abitanti e dove in tanti cercano rifugio nei quartieri meno colpiti dagli scontri, per sfuggire ai raid aerei. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus su Twitter ha scritto che la “pace è l’unica soluzione”, e ha definito la situazione “sempre più preoccupante e straziante”.
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