Sudan: prima evacuazione Usa, colonna di bus con 300 americani

Un convoglio di bus con circa 300 americani ha lasciato venerdì sera la capitale del Sudan devastata dalla guerra, iniziando un viaggio di 850 km verso il Mar Rosso, in quello che è il primo sforzo organizzato degli Usa per evacuare i propri cittadini dal paese. Lo scrive il New York Times. Il convoglio, che ha seguito un percorso di evacuazione utilizzato dall’Onu e da molte altre nazioni sin da domenica, è stato seguito da droni americani armati che volteggiavano in cerca di minacce. Il Sudan ospita circa 16.000 cittadini Usa, molti dei quali con doppia nazionalità.

Dopo che ieri sera le fazioni rivali dell’esercito sudanese avevano concordato di rinnovare, poco prima della sua scadenza, una tregua di tre giorni, stamattina un annuncio del Comando generale delle Forze armate sudanesi e informazioni dei media confermano che è stato violato anche il quinto cessate il fuoco tra le parti che dal 15 aprile si combattono soprattutto a Khartoum per il controllo del Sudan. “Questa mattina i ribelli hanno lanciato un attacco, fallito, contro le nostre forze nell’area di Jabal Awliya”, ha scritto su Facebook l’Ufficio del portavoce dell’Esercito riferendosi implicitamente a un villaggio nella parte centro-settentrionale del Sudan, a circa 40 km a sud della capitale Khartoum. I soldati “sono riusciti a respingere l’attacco, a infliggere pesanti perdite” ai paramilitari e “a distruggere un certo numero di veicoli”, viene aggiunto. Anche a “Khartoum continuano ad esserci pesanti scontri”, riferisce il sito della Bbc. La proroga di altre 72 ore era stata accettata, scrive la Bbc, dapprima dall’esercito e poi dai paramilitari delle Rsf dopo “intensi sforzi diplomatici dei Paesi vicini, degli Stati Uniti, del Regno Unito e delle Nazioni Unite”.


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