«E’ la prima volta che facciamo un investimento di questo tipo in un ambito che non è il nostro. Abbiamo scelto Riccione perché resta un gradino al di sopra dalle altre località della Riviera». Ivo Colombini, presidente del gruppo omonimo, assieme al direttore Emanuel Colombini e all’architetto Vanda Venturi, daranno un cuore nuovo a viale Ceccarini. L’ammontare dell’investimento milionario non viene svelato, ma i dettagli del progetto e le aspettative che il gruppo nutre, invece sì. L’edificio scelto è quello dell’ex hotel Aquila d’oro. «Quello del nuovo albergo – spiega l’architetto Venturi – sarà uno spazio privato che vivrà assieme al viale, con incontri e presentazioni in terrazza, mentre al piano inferiore si apriranno le porte su una galleria commerciale di 1.200 metri quadrati».
Prima di scendere nei dettagli del progetto, che è destinato a cambiare volto a una parte del ‘salotto’, si dettano i tempi. La nuova proprietà sta concordando con il Comune la fase iniziale, che avrà un impatto importante sull’isola pedonale, visto che è prevista la completa demolizione dell’attuale fabbricato. Se gli uffici comunali sbrigheranno in tempo le operazioni e ci saranno i margini per intervenire, l’ex Aquila d’oro crollerà già in novembre. Per Natale potrebbe esserci un buco lungo il viale, poi partiranno i lavori di ricostruzione. «Il nostro obiettivo – riprende Emanuel Colombini – è riuscire a completare la struttura per l’inizio del 2018 così da rendere utilizzabile la galleria commerciale». Al piano terra i 600 metri quadrati sfruttabili verranno destinati a negozi. L’entrata dell’hotel verrà posta a fianco del Blue Bar e porterà direttamente al primo piano. «Andremo a realizzare un interrato ampio anche in questo caso 600 metri quadrati. Sarà unito al terra realizzando così uno spazio commerciale di 1.200 metri quadri. Abbiamo contatti con grandi marchi di livello mondiale interessati a portare a Riccione le proprie collezioni di alta gamma».
Ai quattro piani superiori verrà costruito un hotel ex novo, pluristellato, il cui nome non è ancora stato scelto. «Ci stiamo ragionando, abbiamo idee ma nulla di definitivo».
L’albergo avrà 25 stanze, suite con due ambienti più il bagno e con tipologie differenti che le renderanno uniche. Poi ci sarà la grande hall al piano primo, vetrata, con il terrazzo affacciato sul viale che girerà sul fianco dell’edificio, anche in questo caso con parapetto trasparente in vetro (inizialmente il progetto era differente) . «Per l’apertura dell’hotel – riprende Emanuel Colombini – pensiamo alla fine del 2018. Affideremo la gestione a un soggetto del luogo». I tempi di realizzazione appaiono stretti, «ma il Comune ha messo a disposizione un tecnico che ci segue e con il quale interfacciamo – spiega l’architetto -. Questa particolarità non la si ritrova in altre municipalità, ma all’estero, e ci permetterà di ridurre i tempi e procedere nel miglior modo». Prima della demolizione, in settembre si terrà un evento davanti all’ex hotel con protagonisti Brandina e Colombini, partner in un progetto già presentato al salone del mobile di Milano. Il Resto del Carlino
