Super green pass e terza dose: cosa ci sarà nel nuovo decreto

I contagi aumentano e il rischio di un incremento del tasso di ospedalizzazioni preoccupa sempre di più. Ecco perché le Regioni stanno andando in pressing sul governo, a cui hanno chiesto di fare in fretta e di mettere a punto una nuova strategia che da una parte limiti il dilagare della pandemia e dall’altra salvaguardi i vaccinati da eventuali restrizioni.

Si va quindi verso un super green pass solo per gli immunizzati e guariti dal Coronavirus: chi non si sottoporrà alla vaccinazione rischia di essere fortemente limitato nelle attività sociali. Tuttavia va precisato che nulla è stato ancora ufficialmente deciso: fonti presenti al vertice fanno sapere che “al momento il governo riflette” sull’ipotesi di irrigidire il certificato verde e di un doppio binario che limiti solamente i no-vax.

La richiesta delle Regioni

Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, ha dichiarato che “le chiusure generalizzate dopo le vaccinazioni non sarebbero sopportabili” e ha sostenuto con forza che “chi è vaccinato deve avere minori restrizioni“. Una posizione condivisa da Giovanni Toti della Liguria, che ha chiesto al governo “di garantire a chi si è vaccinato e corre molti meno rischi la certezza che non ci saranno nuove limitazioni“.

Sulla stessa linea Attilio Fontana, governatore della Lombardia, secondo cui è necessario un green pass che consenta attività solo a chi è vaccinato o guarito: “Non deve esserci inerzia. È importante tutelare la sicurezza delle aperture, la continuità delle attività commerciali e imprenditoriali e chi ha fatto il proprio dovere rispettando le richieste dello Stato“.

La terza dose

Via libera alla terza dose di vaccino dopo cinque mesi dall’ultima somministrazione. Il disco verde – con anticipo di ben un mese rispetto a quanto previsto fino a questo momento – sarebbe arrivato da Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e Comitato tecnico-scientifico. La novità è stata comunicata direttamente da Roberto Speranza, ministro della Salute: “La dose di richiamo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto. Dopo l’ultimo parere di Aifa sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti“.

Il nuovo decreto

Quella che si è aperta è una settimana cruciale per il futuro del green pass, che potrebbe dunque subire una serie di variazioni rispetto all’impianto iniziale. È previsto infatti un nuovo decreto che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri nella giornata di giovedì: nei fatti rivoluzionerebbe il certificato verde consentendo solo a chi si è vaccinato o è guarito dal Covid-19 di poter accedere alle attività sociali e di svago (bar, ristoranti, stadi, cinema e teatri ad esempio).

Le Regioni hanno espresso “forte preoccupazione” per il peggioramento del quadro epidemiologico in Italia che potrebbe non solo avere una ricaduta sulla ripresa economica del Paese, ma anche compromettere la fondamentale campagna di vaccinazione della terza dose. Non a caso i governatori si sono appellati al premier Mario Draghi affinché partano “da subito” le somministrazioni della terza dose del siero anti-Covid.

Il piano per salvare il Natale

Le novità che il governo si appresta a varare hanno tra le finalità anche quella di salvare il Natale. Mettere al sicuro le festività di fine anno è assolutamente una priorità. Ecco perché i sindaci – preoccupati dal fatto che lo shopping e i veglioni possano far salire i contagi – vogliono già correre ai ripari. Si parla di contingentare il numero di persone nelle vie dello shopping, di estendere il green pass a feste, veglioni, cenoni, grandi ritrovi privati al chiuso e di indossare la mascherina anche all’aperto. E c’è chi non esclude l’ipotesi di chiudere le piazze a forte rischio assembramenti.


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