Superbonus: la falla si chiama Giorgetti. … di Sergio Pizzolante

epa10620416 Italy’s Minister of Economy and Finance Giancarlo Giorgetti delivers a speech at the G7 High-Level Corporate Governance Roundtable in Niigata, Japan, 11 May 2023. EPA/KAZUHIRO NOGI / POOL
Nella famigerata Prima Repubblica Giorgetti non sarebbe mai diventato Ministro dell’Economia, quindi il problema non si sarebbe mai posto.
Ma se in qualche governo balneare avesse trovato posto allora uno come Giorgetti oggi, con le prestazioni di Giorgetti oggi, lo avrebbero mandato a casa, con vergogna, ai primi bagni estivi.
Ricapitoliamo.
Giorgetti era al Governo anche con Draghi.
Già allora c’era allarme conti pubblici.
Draghi non riuscì a sormontare i muri di maggioranza e opposizione( anche Meloni!) per cambiare il 110.
Fece una cosa un po’ carognesca, diciamo, spiace dirlo, non potendo cambiare le norme butto’ tanta sabbia nell’ingranaggio. Attraverso Agenzia delle Entrate e Cassa depositi e Prestiti. Le banche capirono tutto e chiusero tutto.
Decine di migliaia di imprese si ritrovarono( e in gran parte stanno ancora lì…) in pancia crediti diventati carta straccia.
Nel frattempo le banche avevano fatto una grande scorpacciata di interessi.
Gigantesca scorpacciata.
Bene. Veniamo a Giorgetti Ministro.
Un anno fa circa, grandissimo allarme, blocca la cessione del credito e lo sconto in fattura da una certa data, 17 febbraio, per chi aveva fatto Cilas entro Novembre dell’anno precedente.
Ennesimo cambio di norme in corsa.
Per salvare i conti pubblici.
Nuovi guai per le imprese.
Ma nei tempi previsti dalla legge decine di migliaia di nuove Cilas presentate e tanti lavori.
Su spinta dei condomini per non perdere opportunità.
E per ridurre i contenziosi.
Bene. Quindi, Giorgetti, pare, non ha salvato i conti pubblici!
Quindi, nuovo decreto, nuove date, nuovi tempi per i titoli edilizi, grande allarme, gran baccano, ma ciò che è in corso non lo si può bloccare. Non del tutto.
Quindi vedrete che molta roba andrà avanti con impatto non decisivo sui conti pubblici.
Sul 70 per cento cambia nulla.
Colpiscono Onlus e cratere del terremoto.
Onlus poca roba. Pochissima.
Cratere del terremoto, buona parte dei lavori sono in salvo, perché in corso, per una parte o rimangono le macerie o lo stato deve mettere soldi liquidi, non crediti.
Bel colpaccio Giorgetti!
Dilettante.
Immagino un Governo, anche balneare, della Prima Repubblica, Andreotti o De Mita o Craxi, cosa avrebbero detto ad un Giorgetti?
Ma non avevi fatto già un decreto, facendo quasi fallire tutte le imprese, per frenare il deficit?
E perché non è successo?
E perché un nuovo decreto di nuovo in corsa?
E se non funziona come quello precedente?
Fatto con lo stesso criterio di quello precedente.
A casa!!!
Cosa bisognava fare? Da Draghi a Giorgetti 1 a Giorgetti 2?
Molto semplice, davvero semplice.
Abbassare il 110 all’80 o al 90 anche.
E il mercato avrebbe fatto giustizia di tutto.
Di tutto.
Perché se le persone devono pagare qualcosa cambia tutto! Tutto. Tutto si ridimensiona.
Oggi non si riesce a fare un’opera al 70. Per dire.
Dilettante.
Chiudete la falla Giorgetti.
Sergio Pizzolante