
(ANSA) – MILANO, 21 APR – “Il calcio è dei tifosi. Ma è una
falsità assoluta che l’Atalanta abbia mai voluto chiedere
l’esclusione dalla serie A delle tre italiane aderenti alla
Superleague, che comunque si fonda su principi sbagliati”. Luca
Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, lo ha chiarito
prima della conferenza stampa dell’allenatore Gian Piero
Gasperini alla vigilia del match con la Roma.
“Milan, Inter e Juventus sono società importantissime per il
calcio italiano. Noi, come società, abbiamo aderito fin da
subito al comunicato dell’Uefa di domenica – ribadisce l’alto
dirigente nerazzurro -. Errare è umano e i vari club stanno
tornando sui loro passi. Già come consigliere di Lega mi ero
espresso nella riunione straordinaria di domenica sera. Come
Atalanta riteniamo di condividere le parole di lunedì Aleksander
Ceferin, il presidente Uefa: sosteniamo concetti meritocratici e
solidali, ogni città deve essere rappresentata e tutte le
componenti meritano rispetto, anche il Cagliari e il Benevento”.
Percassi ritiene superato lo strappo: “Dallo scossone appena
vissuto dobbiamo raccogliere opportunità dal punto di vista del
calcio italiano. Il tema su cui insisto in assemblea e nei
consigli di Lega è che si continua a non parlare di calcio: si
parla solo di questioni come i fondi. Questa cosa non si vede e
non si legge, ma noi abbiamo preso posizioni forti nei confronti
delle politiche dell’attuale presidente di Lega anche sui fondi,
di cui nessuno finora ha parlato e scritto in termini corretti”.
“Siamo convinti che il calcio sia di tutti: qualunque
modifica richiede processi lunghi e condivisione – chiude
Percassi -. Secondo me Andrea Agnelli non si dimetterà:
all’interno di un percorso ognuno è libero di comportarsi come
crede. C’è bisogno dell’esperienza di tutti. Dopo quella famosa
dichiarazione su di noi senza storia europea, chiamò mio padre
Antonio scusandosi: voleva esprimere solo il concetto della
necessità della stabilità finanziaria per i grandi club in caso
di mancata qualificazione alle coppe, non sminuire noi”. (ANSA).
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