Partono le privatizzazioni imposte a Tsipras per il salvataggio. E la società tedesca Fraport si aggiudica quattordici aeroporti turistici.
L’Anschluss di Angela comincia con gli aeroporti. Ovvero da quattordici scali regionali della Grecia: Salonicco, Kavala, Corfù, Zante, Canea, Kos, Cefalonia, Rodi, Samos, Mitilene, Mykonos, Santorini, Skiathos e Aktion.
Strutture piccole ma ricchissime in termini di traffico considerando che ogni anno vi atterrano e decollano migliaia di turisti diretti nelle isole elleniche. Gioielli di famiglia che Tsipras è stato costretto a vendere, sbloccando le privatizzazioni, per restituire i debiti. E che, nel caso degli aeroporti, sono subito finiti nel forziere di Frau Merkel. Come? Ad aggiudicarseli è stato il gestore aeroportuale tedesco Fraport (in consorzio col partner locale Copelouzos) che già a novembre dell’anno scorso – ovvero prima dello stop alle liberalizzazioni – era stato scelto come investitore privilegiato per le concessioni quarantennali dei quattordici scali. La vendita degli aeroporti regionali è ripartita a giugno con un bando di gara e Fraport ha vinto di nuovo con la stessa offerta. La decisione però è stata confermata ufficialmente ieri nella Gazzetta ufficiale e porta le firme di diversi ministri, tra cui il vice primo ministro e il ministro dell’Economia Yannis Dragasakis e Giorgos Stathakis. Fraport pagherà 1,23 miliardi di euro e per la durata dei quarant’anni della concessione verserà annualmente 22,9 milioni nelle casse dello Stato greco. I quattordici aeroporti l’anno scorso hanno registrato un traffico di 22 milioni di passeggeri con una crescita del 19% e un terzo del flusso avviene con l’aeroporto di Francoforte. Restano in mano statale, per il momento, altri 30 aeroporti regionali ma con minore appeal rispetto a quelli delle principali mete turistiche.
La prima privatizzazione di Tsipras viene dunque realizzata dai tedeschi. E in particolare da una società che risulta saldamente in mani pubbliche: oltre il 50% del capitale della Fraport è infatti detenuto dalla Città di Francoforte e dallo Stato dell’Assia. Nei giorni scorsi l’agenzia per le privatizzazioni (Taiped) ha fissato il calendario delle prossime operazioni che, escludendo l’eventuale cessione di quote delle banche pubbliche, tra il 2015 e il 2017 farà entrare nelle casse di Atene 6,4 miliardi di euro. Entro ottobre dovranno arrivare le offerte per il Porto del Pireo. A dicembre quelle per la società ferroviaria Trainose e per la società di servizi Rosco mentre a febbraio è in calendario il porto di Salonicco, il secondo del Paese. Ancora da definire invece il timing per la privatizzazione dell’operatore elettrico Admie.