Svizzera nella Black List? Problemi per le imprese varesine.

La mappatura inizia con questo mese di luglio: d’ora in poi tutte le aziende che effettuano operazioni di acquisto, vendita e prestazioni di servizi verso i Paesi Black List devono compilare un modulo da trasmettere periodicamente all’Agenzia delle Entrate. Ma quali sono gli Stati che la nuova normativa indica come quelli a fiscalità privilegiata monitorando le operazioni commerciali di import ed export verso di essi? Il problema sta tutto qui, visto che tra questi Paesi ci sono alcuni fra quelli a maggior tasso di interscambio per il Sistema Varese. E’ il caso della Svizzera, con la quale nel 2009 le imprese varesine hanno esportato merci e servizi per quasi 600milioni di euro, terzo partner commerciale della nostra provincia. “La Svizzera è stata inserita nella Black List italiana a causa della presenza nella vicina Confederazione di un tipo di società che la norma elvetica definisce “ausiliarie”, le quali non pagano imposte” ha spiegato Gianluca Giussani, consulente Unioncamere, durante il seminario che oggi (mercoledì 7 luglio, ndr.) ha richiamato, su iniziativa dell’Ufficio Internazionalizzazione della Camera di Commercio, oltre 300 partecipanti al Centro Congressi “Ville Ponti”. “In verità, è già prevista la possibilità che un nuovo decreto riesamini la situazione e forse la Svizzera verrà esclusa dalla Black List -ha precisato lo stesso Giussani, prima di aggiungere che – al momento, però, le nostre imprese non devono far altro che adeguarsi”.

ADEGUAMENTO

Un adeguamento cui devono far attenzione le aziende: “Noi operiamo almeno per il 60% con i Paesi inseriti in questa lista e il carico amministrativo non fa che aumentare – spiegano all’Interdas, impresa che esporta elettrodomestici dalla sede di Varese e che ha partecipato al seminario -. “Non parlerei di preoccupazione, almeno per noi: agiamo correttamente e quindi non abbiamo nulla da temere. Sicuramente però gli adempimenti non ci agevolano. E non agevolano i nostri partner. Basti pensare che quest’ultimi devono acquisire dei codici identificativi, pena il rischio di multe per noi. Abbiamo cercato di spiegare di che cosa si tratta ai nostri corrispondenti di Hong Kong, ma vi assicuro che non hanno capito come debbano fare a ottenere questi codici”.

NON SOLO SVIZZERA

Tra i Paesi inseriti nella Black List, oltre alla Svizzera e a Hong Kong, ci sono San Marino, gli Emirati Arabi Uniti, la Malaysia e quella Corea del Sud con la quale, in un 2009 caratterizzato dalla crisi economica, le imprese varesine hanno incrementato notevolmente l’export, salito a quota 75 milioni di euro rispetto ai 46 dell’anno precedente.

fonte: varese notizie