E’ stato pubblicato, in data odierna, un articolo su un quotidiano sammarinese dal titolo “Mancano economicità ed efficacia, la Commissione sospende la manutenzione sulle telecomunicazioni” (che riportiamo in calce, ndr). La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e Politici, le Telecomunicazioni e i Trasporti intende precisare quanto segue, per rispetto del lavoro compiuto dalla Direzione Poste e Telecomunicazioni, anche perché all’articolista non pare essere completamente chiara la distinzione fra competenze del Governo e quelle della Direzione Poste e Telecomunicazioni. Se l’art. 157 della legge n. 112 del 20 dicembre 2002 non è stato applicato è perché si tratta di prosecuzione di contratto già in essere con la medesima società. Lo sconto del 5% sulla cifra del precedente contratto è stato ottenuto alla condizione che lo stesso fosse rinnovato per un periodo di ulteriori tre anni, durata che tale tipologia di contratto ha sempre avuto. Quanto all’affermazione sulla mancanza di economicità ed efficacia della decisione assunta dalla Direzione suddetta, sarebbe bene che l’articolista ne spiegasse le ragioni, visto che:
1) la Direzione Poste e Telecomunicazioni ha ottenuto uno sconto del 5% sulle cifre previste nel contratto del 2007, cifra che dal 2007 al 2010 non è mai stata rivalutata secondo gli indici ISTAT;
2) negli ultimi tre anni la consistenza della rete è leggermente aumentata;
3) il prezzo resterà bloccato per i prossimi tre anni.
La Direzione Poste e Telecomunicazioni, informata stamane della sospensione della delibera, ha provveduto a trasmettere alla Commissione di controllo della Finanza Pubblica l’ulteriore documentazione richiesta, che la stessa Direzione aveva già dato la disponibilità a fornire prima della riunione della Commissione. Non sarebbe stato male che la Direzione suddetta fosse stata informata della decisione adottata almeno nello stesso momento della stampa.
Quanto al presunto colpo precedente inferto dalla stessa Commissione il 6 luglio sul fronte delle telecomunicazioni, si trasmette in allegato copia della risposta alla interpellanza in argomento fornita ieri in Consiglio Grande e Generale dal Segretario Mularoni (che riportiamo di seguito, ndr). (vedasi in particolare punto 5).
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Risposta scritta all’interpellanza depositata dai Consiglieri Paride Andreoli e Paolo Crescentini il 30 luglio 2010, cui si è associato richiedendo risposta scritta il Consigliere Federico Pedini Amati
All’interpellanza in oggetto rispondo come segue, precisando che la risposte ai primi quattro quesiti sono esattamente quelle inoltratemi dalla Direzione Poste e Telecomunicazioni.
1) La fornitura del traffico telefonico alla rete della Pubblica Amministrazione (rete fissa) è effettuata dalla società Telenet srl, che opera prevalentemente su rete fissa;
2) Fino ad oggi la Direzione Poste e Telecomunicazioni, che cura in via esclusiva tali forniture, non ha ritenuto di assegnare la fornitura mediante gara d’appalto in quanto non esisteva un regime di libera concorrenza. Inizialmente il servizio era espletato da Telecom Italia SpA (operatore dominante) e successivamente da Telenet srl, che applica una scontistica in percentuale rispetto ai listini di Telecom Italia;
3) Nel 2009 il costo è ammontato a euro 107.966,83=. Tale costo riguarda il traffico generato dalla rete della PA (compresi gli enti autonomi e parastatali) e terminato fuori del territorio sammarinese (Italia ed estero). Le chiamate interne alla rete dello Stato e quelle espletate all’interno della Repubblica, ad esclusione delle chiamate verso i cellulari, non generano un costo per l’apparato pubblico;
4) La Direzione Generale Poste e Telecomunicazioni, in considerazione delle mutate situazioni, sta già considerando per l’anno prossimo di procedere all’assegnazione di tale servizio con gara d’appalto;
5) Ai sensi dell’art. 10 della convenzione stipulata nel 1992 fra l’allora Dicastero Comunicazioni e Trasporti e l’allora società Intelcom Spa, “l’Amministrazione sammarinese si impegna a fornire gratuitamente in uso alla Società gli immobili necessari alla installazione degli impianti ed agli Uffici da adibire all’esercizio dei servizi concessi.” L’Amministrazione sammarinese è inoltre impegnata “a mettere a disposizione della Società, in uso gratuito, terreni idonei ed attrezzati alla installazione di stazioni terrene adibite ai collegamenti di telecomunicazioni”, nonché a provvedere, “a proprie spese, all’ampliamento ed all’incremento degli immobili messi a disposizione della Società, secondo le esigenze del servizio.” Infine, “nel caso si rendesse indispensabile, per insufficienza di locali, il trasloco degli impianti e Uffici in immobili più idonei, l’Amministrazione sammarinese provvederà al reperimento dei nuovi locali.”
La predetta Convenzione ha la durata di 20 anni e scadrà dunque nel 2012.
Va evidenziato che l’art. 26, comma 2 della stessa prevede che “ogni 5 anni, a richiesta di una delle parti, l’Amministrazione sammarinese e la Società esamineranno il quadro evolutivo dei servizi di telecomunicazioni a valore aggiunto e procederanno agli aggiornamenti e revisioni della presente Convenzione qualora ritenuti opportuni.” Poiché ad oggi la Pubblica Amministrazione continua a tener fede a tali impegni assunti contrattualmente per quanto riguarda l’art. 10 e dunque gli immobili, significa che i Governi che nel 1997, nel 2002 e nel 2007 erano in carica non hanno ritenuto di procedere all’aggiornamento o alla revisione della Convenzione per tale aspetto.
Se appare encomiabile che oggi finalmente chi appartiene ad un partito che ha avuto in passato la responsabilità della gestione del settore telecomunicazioni si preoccupi dei costi per lo Stato, va evidenziata tuttavia la tardività della preoccupazione dato che, come si evince dal disposto appena sopra riportato, tale aggiornamento o revisione potevano essere fatti solo alle scadenze quinquennali dall’entrata in vigore della Convenzione ed a questo punto la stessa andrà a scadere nel 2012.
Parimenti mi è parsa di difficile comprensione la decisione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica in data 5 luglio 2010, che ha “legittimato eccezionalmente ed ai soli fini del rispetto dell’obbligazione assunta”, suggerendo “la possibilità di rinegoziazione come da ultimo comma dell’art. 26 della vigente Convenzione”, il pagamento dell’importo dovuto a titolo di canone di locazione dell’immobile utilizzato quale sede sociale ed operativa della società. Probabilmente una maggiore attenzione negli anni passati sarebbe stata più congrua e sicuramente molto più proficua, visto che ai sensi delle disposizioni sopra richiamate a questo punto la Convenzione, vigente da oltre diciotto anni, scadrà nel 2012.
L’importo a carico dello Stato a titolo di locazione per la sede della società Telecom Italia San Marino, società che è succeduta nei diritti di Intelcom Spa, per l’anno in corso è pari a euro 202.929,38=. Inoltre, lo Stato corrisponde attualmente a privati, per l’installazione di antenne in grado di coprire la parte alta del territorio e la zona di Chiesanuova e le aree limitrofe, la somma complessiva di euro 19.133,10= all’anno.
Repubblica di San Marino
SEGRETERIA DI STATO PER GLI AFFARI ESTERI, GLI AFFARI POLITICI,
LE TELECOMUNICAZIONI E I TRASPORTI
Comunicato stampa