“Tra le forze di maggioranza si è trascinata stancamente una verifica interna che non prodotto nessun effetto; tutto è rimasto come prima, e nel frattempo si è perso altro tempo prezioso che poteva essere usato più efficacemente per cercare, attraverso il confronto progettuale con le forze sane del Paese, di dare un barlume di speranza a questo paese da tempo agonizzante…”.
A parlare è il segretario generale della Confederazione sammarinese del lavoro, Giuliano Tamagnini, che critica il governo perchè “continua a raccontare che vi saranno posti di lavoro semplicemente e unicamente sulla base di ipotesi del tutto fantasiose”.
“Per tutto lo scorso anno, così come negli anni precedenti – racconta Tamagnini in una nota -, il sindacato unitario ha chiesto insistentemente al governo di fornire risposte alle gravissima crisi occupazionale, economica, ma anche morale e sociale che attanaglia San Marino, ma da parte dell’esecutivo non si è mossa neanche una foglia. Anche le ultime richieste di incontro su occupazione, conti pubblici e previdenza, avanzate da alme- no dieci giorni, non hanno ricevuto nemmeno uno straccio di risposta. Analoga sorte era capitata alle almeno trenta lettere di richieste di incontro inviate nel 2014 dalla Csu al Congresso di Stato sulle principali problematiche del Paese”.
Il segretario generale Csdl contesta al governo di fare “nuovi proclami, questa volta sul presunto arrivo di 100 nuovi posti di lavoro (l’anno scorso dovevano essere 600…), senza” però “fornire nessuna certezza e nessuna informazione concreta”. “Non è affatto questo il modo di affrontare una crisi economica e occupazionale così drammatica, come dimostrano i dati sulla disoccupazione sempre più allarmanti, e di tenere relazioni con le parti sociali – dichiara Tamagnini -. Se l’esecutivo ha dei progetti di rilancio economico, ed ha individuato delle aziende serie e senza pendenze con la legge di-sposte ad investire nel Paese, convochi il sindacato e le parti sociali e li spieghi a loro e ai cittadini”.
I “fantomatici” 100 posti di lavoro sono, secondo il segretario generale della Confederazione sammarinese del lavoro, sono “una piccola parte dei 600 promessi nel 2014, di cui non si è vista nemmeno l’ombra”, tanto da rivelarsi i in realtà “una buttare del tutto fantasiosa e irrealistica, spacciata irresponsabilmente come una possibile risposta alla emergenza occupazionale”. (…) San Marino Oggi