Con il grande successo degli ultimi mesi e l’eco che sta avendo Tango, il suo brano presentato a Sanremo, legato alla storia di una giovane coppia ucraina separata dal conflitto “è cambiata la mia responsabilità nei confronti del pubblico. Per me è da sempre fondamentale essere onesto in quello che faccio e che scrivo, la moda non ti porta niente. Quando esco con nuova musica, devo farlo con delle cose in cui credo al 100%, non preoccupandomi del sound del momento, perché le cose arrivano e voglio sempre di più portare dei messaggi”. Parola di Tananai, reduce dai tre sold out di fila, a Napoli, Roma e Milano (Assago), nel suo tour nei palazzetti. Il tutto esaurito nel capoluogo lombardo, in particolare, è arrivato nel giorno del suo 28/o compleanno e con ospiti sul palco come Biagio Antonacci, Fedez, Mara Sattei, Andro e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. I live nei palazzetti “non me li aspettavo così come li sto vivendo – ha spiegato il cantautore milanese, all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino, poco prima del concerto al Forum di Assago -. Credevo fosse una cosa molto distante viste le dimensioni. Invece è come se fosse un grande club, c’è la parte carnale, riesci ad arrivare alle persone. E’ qualcosa che voglio fare davvero a lungo, consolidare questo risultato Il mio sogno sarebbe fare come fece Jovanotti, 12 palazzetti di fila”. Dopo le tappe di Firenze (10 maggio) e Padova (13 maggio), arriveranno tante estive nei festival fino ad agosto, a partire dal primo giugno al Cortona Comics. Invece, per ora, non sembra sia in arrivo un duetto con Marracash, del quale si era parlato in voci girate sul web negli ultimi giorni: “E’ uscita questa notizia, su un singolo dell’estate…. vorrei sentirlo anch’io. Ci siamo visti in questi mesi, abbiamo avuto modo di conoscerci. Ci siamo messi anche a fare delle cose, ma non c’è un duetto, o il pezzo dell’estate. E’ vero che ci siamo incontrati, penso la notizia sia nata da quello”. Sicuramente “ho un tour bello grosso in estate…e se avrò qualcosa da condividere lo farò, come sempre”. Tornando a Tango, “già a Sanremo mi faceva commuovere la risposta che otteneva – commenta -. Adesso l’effetto che mi fa non è spiegabile. Sono emozioni forti che ho provato anche al primo maggio, quando ho sentito la gente cantarla. Sono fiero sia una mia canzone, eseguirla per me è un momento magico”. Tananai ha deciso di non svelare subito il significato del brano a Sanremo, perché “non volevo strumentalizzarlo, si parla di vite umane. Come ho detto dopo il primo festival, la competizione mi diverte ma a prescindere dal risultato. Ne ho avuto la riprova già l’anno scorso, quando pur essendo arrivato ultimo le cose belle sono arrivate”. Non ha voluto fare leva sui temi per promuoversi al festival, neanche in prospettiva di “una bellissima piattaforma” come l’Eurovision, perché “si rischiava di mandare in vacca una cosa bella come Tango. Poi la gente l’ha comunque adottata nel tempo”, è una canzone “con qualcosa di inspiegabile che la rende universale. Come succede sempre, ogni brano, una volta uscito, vive di vita propria”.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte