L’atleta: “Mia madre ha già sofferto troppo per me e papà, ci manca il nipote. Non cambierei il mio oro da 1 mt con un podio ai Giochi. L’anno prossimo, a Rio de Janeiro, sarò una che andrà alla festa finale della sua vita”
Un oro e due bronzi a 30 anni. Come si diventa la Cagnotto?
“Lavorando molto. E rialzandosi dopo le peggiori batoste”.
Ci saranno altre Tania?
“Non nella mia famiglia. Terrò i miei figli all’oscuro di questo sport”.
Troppa sofferenza.
“Mia madre credo che non reggerebbe anche dei nipoti tufflatori, dopo una vita a patire per la figlia e il marito. Io ho preso precauzioni: sposerò Stefano che fa tutt’altro, per fortuna. Commercialista, calciatore e amante della barca”.
L’acqua c’entra sempre.
“L’acqua non te la puoi mai togliere di dosso”.
Ha detto “spassiba”, grazie in russo, alla tv.
“E’ stato il mondiale più bello della mia vita. Per l’oro da un metro soprattutto, il mio primo titolo in carriera. Non lo cambierei con niente, neanche con una medaglia olimpica. Non dovrò ripetermi, non dovrò rivincere. Ma anche il bronzo forse un po’ fortunato dai 3 metri, per non parlare di questo nel sincro misto. Mi dispiace per non aver colto il pass olimpico nel sincro con Francesca Dallapè, ma avremo un’altra occasione. Ho chiuso con i mondiali nel migliore dei modi”.
E com’è iniziata Tania Cagnotto?
“Divertendosi. Non pensavo al futuro ma a vivere il momento. Il cognome non me lo hanno mai fatto pesare. Certo, la prima medaglia a Montreal 2005, bronzo dai 3 metri, ha cambiato un po’ le cose. Quelle a Roma 2009, bronzo nei 3 e argento con Francesca, avevano un sapore speciale, erano in casa”.
Dopo i due quarti posti a Londra, dove ha trovato la forza di reagire?
“Molto in me stessa: mi sono detta che non potevo finire così. Mi hanno aiutato i miei affetti, mio papà e anche Oscar Bertone, cui ho chiesto una mano per trovare nuovi stimoli. Non è stato facile, né dirlo a mio papà, né ricominciare a testa bassa un’altra volta da capo”.
Il sincro misto con Maicol Verzotto è un altro inizio?
“Gara curiosa, che non avevo mai fatto. Con Maicol non l’abbiamo provata molto, ma ci conosciamo da vent’anni e ci alleniamo nella stessa piscina. Non è stato complicato trovare il feeling. Mi sono divertita, ho imparato una cosa nuova”.
Che Cagnotto troveremo a Rio 2016?
“Una che andrà alla festa finale della sua vita”.
Fonte: LA REPUBBLICA