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(ANSA) – CATANIA, 25 FEB – Il Tar di Catania, presieduta da
Federica Cabrini, ha annullato l’interdittiva antimafia emessa
dal prefetto di Catania contro l’azienda agricola Giacoma
Chiarelli, moglie di Totò Cuffaro. L’ex presidente della
Regione, oltre che di politica, da alcuni anni si occupa di
coltivazioni pregiate nella sua tenuta di San Michele di
Ganzaria, zona fertile e ricca del catanese. Alla luce
dell’interdittiva antimafia l’Agenzia per le erogazioni in
agricoltura (Agea) ha adottato un provvedimento di decadenza di
tutti i contributi (connessi alle coltivazioni biologiche)
erogati all’azienda e intimato la restituzione delle somme già
percepite. L’azienda agricola assistita degli avvocati Girolamo
Rubino, Lucia Alfieri Giuseppe Impiduglia e Calogero Marino, ha
proposto un ricorso innanzi al Tar Catania per chiedere
l’annullamento dell’interdittiva e della nota dell’autorità
nazionale anticorruzione. I legali hanno sostenuto che il
provvedimento del prefetto fosse illegittimo in quanto fondato
sulla vicenda giudiziaria sulle talpe alla Dda e la condanna di
Totò Cuffaro. Per i legali la pena inflitta dalla cassazione era
stata scontata e per di più con una condotta esemplare da parte
del Cuffaro, che durante il periodo di detenzione ha, anche,
conseguito la laurea in giurisprudenza, scrivendo diversi libri
e spendendosi in più occasioni in iniziative sociali. Tra
l’altro, affermano gli avvocati, l’ex presidente della Regione
Siciliana è attivista dell’Associazione “Nessuno tocchi caino”, fondatore, promotore e Presidente dell’organizzazione Onlus “Aiutiamo il Burundi”, che raccoglie fondi per il funzionamento
dell’Ospedale di Rusengo a Ruyigi. Il Tar Catania, condividendo
le tesi degli avvocati ha accolto il ricorso e annullato i
provvedimenti impugnati. Per effetto della sentenza all’azienda
agricola dell’ex presidente della Regione Cuffaro dovranno
essere erogati tutti i contributi e le sovvenzioni spettanti.
(ANSA).
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