Tassa frontalieri e pensionamenti forzati: sono state fissate per il pomeriggio di domani, mercoledì 9 marzo, a Palazzo Pubblico le udienze del Collegio dei Garanti per la discussione delle istanze firmate, su proposta della CSU, da 27 e 25 consilieri.
I ricorsi ai Garanti chiedono di cancellare due articoli della Legge Finanziaria approvata lo scorso dicembre. Rispettivamente quello sulla tassa frontalieri (art. 56) e sui pensionamenti forzati nella PA (art. 72).
ISTANZA TASSA FRONTALIERI – Oltre a richiamare le norme costituzionali sammarinesi sulla parità di diritti, si evidenzia anche che il nostro ordinamento ha recepito le convezioni internazionali sui diritti dell’uomo. Tra queste, l’art. 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, stabilisce che il godimento dei diritti riconosciuti “deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sull’origine nazionale o sociale”. Tale articolo, così come tutta la Convenzione Europea, fa parte integrante dell’ordinamento sammarinese, con valenza di legge costituzionale. Uno dei principi sanciti dalla Carta dei Diritti, si legge nell’istanza, “è stato in realtà tradito in tutta la sua portata e in realtà radicalmente ignorato con la conseguenza di creare disparità e disuguaglianze di trattamento, che finiscono per provocare in un’unica classe di individui sostanziali squilibri e dislivelli nel trattamento economico e retributivo, oltre che tributario.”
All’attenzione del Collegio dei Garanti sarà anche posto l’Accordo di cooperazione doganale firmato dalla Repubblica di San Marino e la Comunità Economica Europea (l’attuale UE) nel 1991 ed entrato in vigore nel 2002. L’articolo 20 dell’Accordo prevede, in piena reciprocità, “un regime privo di qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità per quanto riguarda le condizioni di lavoro e di retribuzione”.
ISTANZA PENSIONI – Tra le altre cose, richiama la legge di riforma pensionistica (157/2005), che innalza il limite dell’età pensionabile a 65 anni, riconoscendo a tutti, senza nessuna distinzione, il diritto di conseguire il pensionamento a questa età. Una norma che ha lo scopo, oltre che di assicurare una sostenibilità di lungo periodo nel sistema pensionistico, anche “quello di ripristinare una situazione di uguaglianza per tutti i destinatari del sistema”. L’art. 72 della finanziaria altera la proclamata uguaglianza, “senza trovare un aggancio ragionevole per giustificare la modifica”. La necessità di sistemare i conti pubblici, si legge nell’istanza, “non è compatibile con soluzioni discriminatorie e diseguali, soprattutto non rispettose di principi fondamentali”. E neppure il decreto che l’Esecutivo ha approvato dopo la Finanziaria ripristina il diritto di facoltatività al pensionamento.
La prima istanza (art. 56) sarà discussa alle 15.30, la seconda (art. 72) alle 16.00. Lo ha stabilito il Presidente del Collegio Garanti, con due specifici decreti, dopo che nelle settimane scorse le istanze erano state giudicate ammissibili.
COMUNICATO STAMPA