Hanno rischiato di morire intossicati durante il sonno. Tutta colpa di un braciere, che la coppia aveva acceso per scaldare l’appartamento.
Notte di paura per un uomo di 49 anni e una donna di 47, marito e moglie, entrambi di nazionalità macedone, residenti a Taverna di Monte Colombo. I due sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale ‘Ceccarini’ di Riccione con un’intossicazione da monossido di carbonio. Sono vivi per miracolo, e devono ringraziare la fidanzata del figlio che è riuscita a dare l’allarme appena in tempo.
Venerdì sera, prima di coricarsi, la coppia aveva deciso di portare il braciere in camera da letto per combattere il brusco abbassamento di temperatura. Poi si erano addormentati, ma lo strumento era rimasto acceso, continuando inesorabilmente a riempire la camera di gas velenoso. In poco tempo il monossido di carbonio aveva quasi completamente saturato l’abitazione di via Indipendenza. Marito e moglie, lui operaio lei casalinga, sarebbero probabilmente morti lì nel loro letto, asfissiati dal monossido, se attorno alle 4.30 di notte non fosse rientrata in casa la fidanzata del figlio.
Quest’ultima è subito stata messa in allarme dall’odore insopportabile. «L’aria era irrespirabile» ha poi raccontato ai soccorritori. La ragazza ha buttato giù dal letto la coppia, intontita dal gas ma ancora cosciente. Poi è partita la chiamata al 118, vigili del fuoco e carabinieri. Sul posto sono accorse a sirene spiegate due ambulanze. I sanitari hanno prima stabilizzato i due stranieri, quindi hanno deciso di trasportarli d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Riccione per sottoporli alle cure del caso. A Taverna di Monte Colombo sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Riccione e una squadra di vigili del fuoco, che hanno subito provveduto a mettere in sicurezza l’area. Probabilmente la coppia dovrà essere sottoposta a un ciclo di camera iperbarica all’ospedale di Ravenna. Il Resto del Carlino
