Emergono ogni ora nuovi dettagli sul’incidente che, in un primo momento (leggi qui), da notizie diffuse da un sito online riminese, parlavano della perdita di un arto per un operaio di 42 anni al lavoro nella zona industriale a Taverna di Montecolombo. Per fortuna, le conseguenze semberano ora essere più lievi: non avrebbe perso l’arto ma “solo” tre dita.
La sua mano, infatti, sarebbe rimasta schiacciata tra i componenti in movimento. I colleghi, accorsi immediatamente, hanno fermato il macchinario e allertato i soccorsi. L’intervento del 118 è stato tempestivo: l’operaio, trasportato d’urgenza all’ospedale “Infermi” di Rimini in codice rosso, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Purtroppo, i medici non sono riusciti a salvare le tre dita, amputate a seguito del trauma devastante.
La sua mano, infatti, sarebbe rimasta schiacciata tra i componenti in movimento. I colleghi, accorsi immediatamente, hanno fermato il macchinario e allertato i soccorsi. L’intervento del 118 è stato tempestivo: l’operaio, trasportato d’urgenza all’ospedale “Infermi” di Rimini in codice rosso, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Purtroppo, i medici non sono riusciti a salvare le tre dita, amputate a seguito del trauma devastante.
Rispetto a quanto riportato inizialmente, le indagini condotte dai tecnici dell’Ausl Romagna e dagli ispettori del lavoro hanno rivelato che il macchinario coinvolto era regolarmente revisionato, ma si ipotizza un possibile malfunzionamento o un errore umano nella sequenza operativa.
Testimoni riferiscono che l’uomo, pur esperto, potrebbe aver sottovalutato un segnale di anomalia, un dettaglio che sarà chiarito solo con l’analisi approfondita delle telecamere interne e delle perizie tecniche. Intanto, l’azienda ha espresso cordoglio e assicurato piena collaborazione, mentre i sindacati locali hanno già annunciato iniziative per sensibilizzare sul tema della prevenzione.
L’operaio, ora fuori pericolo, resta sotto osservazione. Fonti ospedaliere confermano che le sue condizioni fisiche sono stabili, ma il percorso di recupero sarà lungo e complesso, segnato non solo dalla perdita fisica ma anche dal trauma psicologico.