Tennis: Medvedev e la terra rossa ‘mi spaventa Alcaraz’

(ANSA) – ROMA, 27 APR – Dalle insidie della terra battuta al ‘timore’ di trovarsi di fronte uno specialista come Carlos
Alcaraz. Daniil Medvedev, il n.3 del mondo e n.2 in tabellone a
Madrid dietro proprio al baby fenomeno spagnolo, si racconta in
vista di uno dei tornei più insidiosi per lui, e con prospettiva
su Roma. “La terra non è la mia superficie preferita – chiarisce
il russo – e non credo che questa situazione cambierà nel corso
della mia carriera. A meno che, chissà, giunto al mio ultimo
anno di carriera, dirò al mio coach che voglio giocare solo
sulla terra per togliermi questo dubbio e dire di poter
esprimermi bene anche lì sopra. Seriamente, il punto è che se
vuoi migliorare devi prevedere un periodo più lungo di
allenamenti sul rosso, e considerato quanto per me siano
importanti i tornei sul duro, non me lo posso permettere,
sarebbe un azzardo. Prima di Montecarlo quest’anno ho fatto 3-4
settimane di lavoro sulla terra, che è troppo poco per essere
pronti”.
    Sulla terra, come in realtà pure altrove, c’è già un nuovo
spauracchio: Carlos Alcaraz. “Sta giocando alla grande, serve
bene e sa fare tutto, compresi quei drop shot che risultano
imprendibili. Contro altri giocatori non mi sento di temere la
palla corta, ma quando la fa lui spesso non ci arrivi. È un
colpo stroardinario. Se te lo ritrovi nel tuo settore di
tabellone ti spaventi, non c’è dubbio”. L’obiettivo di Daniil
ora è di dare ciò che ha, di lavorare per migliorare anche sul
rosso, ma senza porsi particolari aspettative.
    “Quando gioco sul cemento parto per vincere il torneo – spiega
– ma in questo caso devo essere realista: se fin qui il mio
miglior risultato è stata la semifinale in un 1000, vuol dire
che dovrei essere contento di arrivare in finale in un torneo di
questo livello. Ma prima ancora, voglio sentirmi bene in campo,
capire che posso fare male col mio tennis anche qui. Come mi
definirei? Diciamo così: non uno specialista della terra”.
    (ANSA).
   


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