Tensione altissima ai confini orientali della Polonia. Oggi Varsavia ha deciso di limitare il traffico aereo dopo che circa venti droni russi hanno violato lo spazio nazionale. La misura resterà attiva fino all’inizio di dicembre e, secondo quanto comunicato dall’agenzia polacca per la navigazione aerea, si tratta di un provvedimento legato alla sicurezza nazionale.
La vicenda non si ferma però alle restrizioni nei cieli: il ministero degli Esteri polacco ha chiesto e ottenuto la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che si riunirà per discutere della violazione. Secondo fonti diplomatiche citate dalle agenzie internazionali, la sessione straordinaria potrebbe svolgersi già venerdì sotto la presidenza di turno della Corea del Sud.
L’intrusione dei droni, avvenuta tra martedì sera e l’alba del giorno successivo, viene considerata da diversi osservatori occidentali come un atto deliberato da parte della Russia, e non come un errore isolato. Questo spiega la massima cautela adottata dalle autorità polacche e l’immediato ricorso alle Nazioni Unite.
Sul fronte estero, intanto, si registra la posizione della Cina, che ha invitato alla moderazione e al dialogo, esortando Mosca e Varsavia a risolvere la disputa attraverso canali diplomatici. Il capo della diplomazia di Pechino, Wang Yi, inizierà domani un tour europeo che prevede tappe in Austria, Slovenia e Polonia entro il 16 settembre.
Con questa mossa, la Polonia non solo si mette in allerta sul piano militare, ma sposta l’attenzione del mondo intero sull’urgenza di una risposta politica e diplomatica di fronte a uno scenario che riaccende le paure di escalation sul continente europeo.