Tensione sulla giustizia. E slitta il Cdm: si tratta ancora

La trattativa sulla riforma della giustizia viene condotta tra tensioni che crescono con il passare del tempo. E dal Movimento 5 Stelle arriva un indirizzo chiarissimo: non convince la proposta elaborata dal governo per rivedere la riforma Cartabia sul processo penale. “O si cambia o per noi l’intesa non c’è“, è praticamente la linea tracciata. L’accordo appare ancora lontano. I grillini chiedono che per tutti i reati di mafia non scatti l’improcedibilità, mentre nella bozza di mediazione le “deroghe” riguarderebbero solo i reati previsti dagli articoli 416 bis e ter (associazione di tipo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso). “Così non ci stiamo“, avvertono fonti pentastellate.

Il Consiglio dei ministri – inizialmente convocato per le ore 11:30 – è iniziato con oltre due ore di ritardo, per un primo momento senza i ministri in quota Movimento 5 Stelle. Ora la riunione del Cdm è stata sospesa. Il confronto tra Mario Draghi e le formazioni politiche viene portato avanti in maniera serrata: l’intenzione del premier è quella di chiudere la partita entro oggi per fare in modo che il provvedimento arrivi alla Camera già domani.

Un ministro ha riferito all’Adnkronos che “c’è caos“. Si sta comunque lavorando per chiudere la questione nelle prossime ore. “Al 99% si chiude oggi“, commentano con fiducia e ottimismo fonti di governo del centrodestra. Ma la partita con il M5S è tutt’altro che chiusa: tra le fila del Movimento ci sarebbe chi spera che la riforma Cartabia possa slittare a settembre, come sembrano destinate a fare la riforma del fisco e della concorrenza. In campo è sceso anche Giuseppe Conte: l’avvocato si è riunito in call con i ministri 5S e i capigruppo grillini di Camera e Senato per visionare e valutare la proposta del governo.

Le ipotesi sul tavolo

Sarebbero mafia, droga, terrorismo e violenza sessuale i reati per i quali si prevedono delle “proroghe” alla durata del processo di Appello e Cassazione, rispetto alle nuove norme sulla improcedibilità su cui punta il ministero della Giustizia. Una delle ipotesi sul tavolo, apprende l’Agi, sarebbe quella di prevedere un tempo maggiore per i successivi gradi di giudizio in presenza di procedimenti complessi relativi ai reati sopracitati.

In sostanza si lascerebbe flessibilità al giudice così da poter reiterare – dietro motivazioni – la richiesta di avere “più tempo” per gli altri gradi di giudizio, in modo da derogare rispetto alle norme sull’improcedibilità. La deroga alla durata dei giudizi di impugnazione, che bloccherebbe l’improcedibilità, sarebbe prevista nei casi in cui il “giudizio di impugnazione è particolarmente complesso, in ragione del numero delle parti o delle imputazioni o del numero o della complessità delle questioni di fatto o di diritto da trattare“.

I 5 Stelle alzano la voce

Vertici del M5S fanno trapelare che i processi che riguardano i reati del 416 bis.1 (che agevolano l’attività delle associazioni di tipo mafioso o si avvalgono dell’appartenenza alla mafia oltre al concorso esterno) “non possono concludersi con un nulla di fatto“. Proprio questo rappresenta un perno imprescindibile per la galassia pentastellata: “Sulla mafia non si transige“. Si tratta di casi come il tentato omicidio, corruzione, tentata strage, estorsione, riciclaggio e sequestro di persona “commessi per agevolare la mafia“. I punti su cui restano le perplessità del Movimento riguardano sia l’esclusione dell’aggravante per mafia dalla platea dei processi “prorogabili” sia la cosiddetta complessità dei reati a cui non applicare la prescrizione (criterio ritenuto troppo generico).

Le mosse del centrodestra

In mattinata Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha avuto un colloquio telefonico con il premier Draghi. I due hanno parlato anche del tema delle riforme: l’esponente del partito azzurro avrebbe chiesto di apportare “correttivi in senso garantista” in materia di procedura penale. Al lavoro per una mediazione pure Matteo Salvini, che spera di raggiungere un compromesso a strettissimo giro: “Spero che il M5S non la tiri lunga per altri giorni o settimane. Conto che entro oggi si chiuda, se nessuno si rimangia la parola data. Per quello che riguarda la Lega, la partita è chiusa“.


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