Tenta strangolare guardia medica a Udine, poi fugge

(ANSA) – UDINE, 09 GEN – Una specializzanda di 28 anni è
stata aggredita, subendo un principio di strangolamento, sabato
sera, mentre era di turno come guardia medica a Udine.
    L’aggressore era l’accompagnatore di un paziente a cui era stato
consigliato di recarsi in Pronto soccorso per alcuni
approfondimenti diagnostici. L’uomo ha dapprima minacciato la
dottoressa e, quindi, le ha messo le mani al collo tentando di
strangolarla prima di darsi alla fuga, dopo che una collega è
prontamente intervenuta per difenderla. Lo ha denunciato sui
social la stessa vittima dell’aggressione.
    Da quanto ha riferito la specializzanda, i Carabinieri hanno
già identificato l’uomo, essendo accorsi poco dopo la richiesta
di aiuto.
    “Chiediamo più tutela nello svolgimento del nostro lavoro – è
l’appello lanciato sui social dalle due dottoresse in servizio
sabato sera -. Non è possibile che un medico nell’esercizio
delle proprie funzioni venga aggredito per aver invitato un
paziente, dopo avergli prestato le cure ritenute opportune, a
recarsi in Pronto soccorso nel suo interesse; non è ammissibile
rischiare la propria vita sul posto di lavoro perché non si è
abbastanza tutelati, perché spesso il medico di continuità
assistenziale viene considerato un medico di serie B”.
    Si tratta di un’ennesima aggressione a personale sanitario
registrata in Friuli Venezia Giulia. Secondo quanto denunciato
ieri dalle sigle Nursind e Uil Fpl Fvg, il 6 gennaio al Centro
di salute mentale di via Gambini di Trieste un infermiere è
stato picchiato da un utente al quale chiedeva d’attendere il
passaggio di consegne prima di conferire con gli operatori.
    “Sono profondamente indignato – ha affermato in un tweet il
vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi – la violenza e l’intimidazione che ha dovuto
affrontare” la giovane medico specializzanda “sono inammissibili
e non devono essere tollerate in nessuna forma”. (ANSA).
   


Fonte originale: Leggi ora la fonte