Ternana ancora a nervi tesi, botta e risposta tecnico-presidente

(ANSA) – PERUGIA, 24 APR – Ancora tensione in casa Ternana,
serie B, tra l’allenatore Cristiano Lucarelli e il presidente
Stefano Bandecchi dopo la sconfitta interna contro il Venezia
(1-4). Le parole del tecnico nella conferenza post-partita hanno
portato alla reazione social del patron dopo la quale è arrivato
l’annuncio del silenzio stampa da parte della società “a seguito
delle dichiarazioni post-gara dei tesserati”. Da questo momento
– è stato comunicato – “l’unico a parlare con gli organi di
stampa sarà il presidente Stefano Bandecchi”. “Ci scusiamo per
il disagio che arrecheremo agli organi di informazione – ha
aggiunto la Ternana – ma per parlare bisogna essere in grado di
capire ciò che si dice”.
    Dopo il match contro il Venezia, Lucarelli se l’è presa anche
con i giornalisti. “Continuate pure a scrivere – ha detto – che
andiamo ai playoff. Dopo la partita con il Palermo avevo
spiegato a tutti che questa squadra può ambire al massimo alla
salvezza. E sta centrando un obiettivo che è un successo
sportivo, visto che sotto di noi ci sono squadre attrezzate e
che hanno speso molto come Benevento, Brescia, lo stesso Venezia
che si è dimostrato nettamente superiore sia all’andata che al
ritorno ed ha vinto meritatamente”. “A Terni ci sono tante
criticità dentro e fuori dal campo, la situazione è difficile e
per questo anche un allenatore più bravo di me, come
Andreazzoli, ha ottenuto risultati peggiori del sottoscritto” ha
detto ancora il tecnico.
    Su Instagram, la replica di Bandecchi, in risposta ad un
commento di un tifoso. “Lui è l’allenatore e si dovrebbe
vergognare di dire certe cose” ha sostenuto. “O si è spiegato
male – ha aggiunto – o non guarda le partite. Il cinquanta per
cento dell’insuccesso è dello staff. Usare certi argomenti per
difendere i risultati è da allenatore di serie C. Vendere una
società non influisce sulla squadra e in più nessuno l’ha
venduta ancora. Che il presidente lavori extra squadra è normale
e che faccia politica anche. Non è normale che la squadra giochi
una domenica divinamente e una domenica di m…. E io a giugno
non faccio ciò che voglio ma ciò che devo”. (ANSA).
   


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