Terremoto in Abruzzo, almeno 31 morti. Migliaia di sfollati, ospedale inagibile a l’Aquila

Il sisma di magnitudo 5.8 Richter (8-9 Mercalli), si è verificato poco prima delle 3.30. Poco dopo le 5 una seconda scossa. Crolli all’ospedale, alla casa dello studente.   Bertolaso: “Stanno arrivando aiuti da tutta Italia”. Berlusconi rinuncia al viaggio in Russia

 

L’Aquila, 6 aprile 2009  – Sono al momento 31 le vittime ufficiali del sisma che stamane ha devastato la città de L’Aquila e del suo hinterland. Numero che, purtroppo, sarebbe ancora destinato a crescere. Tutte le forze dell’ordine, esercito compreso, sono mobilitate a scavare fra le macerie delle numerose abitazioni completamente rase al suolo. Molti gli edifici pubblici danneggiati in città. La scossa principale che ha colpito l’Aquila di magnitudo 5,8 verificatasi alle 3.32 di oggi e’ stata finora seguita da oltre un centinaio di repliche, la maggior parte delle quali rilevate solo dagli strumenti.

 

OSPEDALE INAGIBILE

Numerosissimi i crolli, ma la situazione più drammatica è quella dell’ospedale dell’Aquila, fortemente danneggiato dalle scosse e senza acqua potabile: ci sono intere zone dove si stanno effettuando i primi interventi che sono in reale pericolo di inagibilita’, tanto che numerosi medici medicano i feriti all’aperto di fronte alla entrata principale del pronto soccorso. Continuano ad arrivate feriti sia con ambulanze che con auto private e di tanto in tanto sfilano barelle con i morti. Tutti i malati in rianimazione sono stati trasferiti con l’elicottero a Teramo, Pescara, Chieti e Atri. Alcuni verranno trasferiti a Roma.
 

Il caos non accenna a rientrare e tutti gli spazi che non sono stati considerati a rischio da parte dei tecnici della Protezione Civile vengono utilizzati come ricovero per malati.

 

 CITTA’ SEMIDISTRUTTA

Nella citta’ abruzzese la situazione piu’ critica e’ quella che riguarda la zona compresa tra via XX Settembre e via Campo di Fossa. In quest’ ultimo caso si registra il crollo di un condominio di cinque piani sotto il quale e’ molto probabile che siano intrappolate intere famiglie.
 

Il Palazzo del Governo in piazza della Repubblica aè stato completamente distrutto. Piazza della Repubblica è completamente ricoperta dalle macerie che si sono staccate dalla parte alta della Prefettura. In piedi rimangono soltanto le quattro colonne dell’ingresso che sorreggono la scritta ‘Palazzo del Governo’ che sta per crollare. Gli altri edifici pubblici de L’Aquila prevalentemente sono danneggiati, come la Presidenza della Provincia de L’Aquila e altri uffici regionali. Anche il simbolo della citta’, all’ingresso dell’Aquila, a Porta Napoli, e’ venuto giu’. Sono state date indicazioni agli sfollati dell’Aquila di raggiungere la zona dello stadio, considerata sicura, dove sara’ allestito un campo di accoglienza.
 

 

SI SCAVA NELLA CASA DELLO STUDENTE

E’ parzialmente crollata anche la palazzina che ospita la casa dello studente, un edificio moderno di tre piani. I vigili del fuoco stanno scavando tra le macerie perche’, secondo alcuni ragazzi che si trovavano all’interno, ci sarebbero ancora delle persone sotto le macerie. Ancora comunque non e’ possibile tirare un bilancio ci sono stati diversi crolli in vari punti della citta’.

E’ collassata completamente la cupola della chiesa delle Anime Sante nel centro storico della città. Anche la Cattedrale ha subito danni. L’Hotel Duca degli Abruzzi è completamente crollato. La struttura in cemento armato è praticamente collassata e l’edificio si è accartocciato su se stesso. Sul posto sono giunti le squadre dei soccorsi, dei vigili del fuoco e della protezione civile. Si scava nella speranza di trovare persone in vita.

 A via Sallustio tutte le case sono lesionate anche se non crollate. Le suore dell’istituto religioso sono in strada e prestano aiuto ad anziani e persone con coperte e altri generi di conforto. In Piazza Duomo centinaia le persone e molte macchine sostano con gente ancora sotto choc. Tre giocatori dell’Aquila rugby hanno salvato tre donne anziane dalle macerie.

 

IN PROVINCIA

A Fossa sono una bambina piccola e una signora le vittime del terremoto. I circa 630 abitanti del paese si sono radunati nel campo sportivo.
Sono cinque i morti estratti dalle macerie a Castelnuovo, frazione di S.Pio delle Camere in provincia dell’Aquila. Lo conferma un primo bilancio dei carabinieri. Il centro storico del paese e’ totalmente distrutto, decine sono le case crollate compresa la chiesa. Una vittima anche a Poggio Picenze e una a Tormintarte.

Risultano, secondo quando spiega la Protezione Civile dell’Aquila, disperse otto persone a S.Demetrio dei Vestini e un ponte, sempre nella zona di Fossa sarebbe crollato su una autovettura non si sa se con persone dentro.
 

Seri danni alle abitazioni sono stati segnalati dalla popolazione anche in altre località della provincia. Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia de l’Aquila in seguito al terremoto. A Rovere, sull’Altopiano delle Rocche, è crollato il campanile, mentre danni e case lesionate si riscontrano anche ad Avezzano con telefoni e elettricità in tilt. Nel resto della regione migliaia sono le persone in strada, da Pescara a Sulmona, da Teramo a Chieti. Tetti crollati e case lesionate anche a Prata d’Ansidonia e Tornimparte.

 

APPELLO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ha chiesto «a tutti gli italiani di collaborare per stare vicini a chi ha subito questa enorme tragedia e ai soccorritori». E ha ammonito: “Evitate di andare a intasare le strade e cercate di garantire invece l’arrivo dei soccorsi e la fruibilità delle situazioni e delle esigenze che questi dovranno affrontare». E ha aggiunto: «Si dovrà mobilitare tutto il Paese nelle prossime settimane”.

La Protezione civile invita a non mettersi in viaggio nella zona colpita dal terremoto. Per verifiche e controlli sui viadotti é stato chiuso il tratto autostradale della Roma-L’Aquila (A24) tra Valle del Salto e Assergi in entrambe le direzioni.

Il governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi ha tenuto un vertice in Prefettura a Teramo per coordinare gli aiuti. La prima decisione presa è stata la chiusura di tutte le scuole della regione.

 

BERTOLASO

“Una scossa di questa intensità “era impossibile da prevedere”, afferma il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, quasi per stoppare sul nascere possibili polemiche. “La commissione grandi rischi presieduta da Franco Barberi – sottolinea Bertolaso a RaiNews24 – si è riunita a L’Aquila con tutti i tecnici locali, con il prefetto vicario e l’assessore regionale della protezione civile, c’erano tutti i più importanti sismologi compreso Enzo Boschi dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia”.
”Li ho mandati lì proprio perché a seguito di queste continue scosse nella zona avevo bisogno di avere elementi. E le conclusioni della commissione nazionale, massimo organo tecnico-scientifico d’Italia, erano – sottolinea Bertolaso – che non si poteva assolutamente prevedere che cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi. Mi aspetto che di ovviamente questo se ne parlerà a lungo. E’ ben evidente che non avremo mai immaginato di dover evacuare una intera regione come l’Abruzzo senza sapere quello che sarebbe accaduto successivamente. Purtroppo, aldilà di tenere tutta la struttura allertata e dopo cinque minuti eravamo già in sala operativa a lavorare, non potevamo fare altro”.

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