Terremoto. La Regione Marche fa dietrofront. Dopo le polemiche, 5,5 milioni non saranno usati per la pista ciclabile

La Regione fa dietrofront sugli sms solidali: 5 milioni e mezzo di euro non saranno più destinati alla pista ciclopedonale nel Maceratese (questo aveva deciso la Regione in accordo con il comitato dei saggi che vigila sulle donazioni), ma andranno per le scuole e il recupero del municipio di Arquata. Appena si è venuto a sapere che quasi un terzo dei 17 milioni e mezzo sarebbe andato a finire per un primo stralcio di una ciclovia dall’Abbadia di Fiastra a Sarnano (per un totale di sette Comuni toccati) sono esplose le proteste dei cittadini per come sarebbero stati usati i fondi delle donazioni e sono partite anche interrogazioni parlamentari. La pista ciclabile si farà, ma con i fondi europei. «Scuole e municipio con i fondi degli sms solidali? Ma per questi settori ci sono già i finanziamenti – attacca Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto –. Ci devono finanziare i cimiteri piuttosto, ne abbiamo otto». «Un plauso alla Regione che ha fatto retromarcia – commenta Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino –, chi aveva mandato quegli sms, l’aveva fatto per interventi legati al terremoto e non per una ciclabile».

IL PIANO degli sms solidali era stato approvato martedì dai sindaci, ma non all’unanimità. «Mi sono astenuto – prosegue Pasqui –, non ho votato contro solo perché nel pacchetto c’erano anche due interventi attinenti alla ricostruzione e importanti, quelli per Pieve Torina e Visso. Ma la realizzazione di una pista ciclabile che interessa un territorio diverso da quello più duramente colpito dal sisma non dovrebbe oggi stare in elenco, figuriamoci in cima all’elenco». «È positivo che la pista verrà realizzata con fondi europei – commenta Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, che nel voto si era astenuto –, è quello che avevo auspicato. Non condividevo il piano di destinazione degli sms né nel merito né nel metodo». «Il dietrofront della Regione è una notizia positiva – dice Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli –, che si usassero fondi europei per la pista l’avevo proposto già due mesi fa». «La donazione è una scelta preziosa e importante che la politica e le istituzioni hanno il dovere di preservare – è il commento di Luca Ceriscioli, presidente della Regione –. I 5,5 milioni – specifica – verranno utilizzati per le scuole e il recupero del municipio di Arquata del Tronto come simbolo del ricordo, della ricostruzione e della rinascita del terremoto». Sono 32 i milioni raccolti con gli sms solidali per le quattro regioni colpite dal terremoto. Gli altri interventi per le Marche prevedono 3 milioni di euro per la grotta sudatoria di Acquasanta Terme, 5 per l’allargamento della Valdaso da Comunanza a Santa Vittoria in Matenano, un milione e 560.000 per la creazione di sette elisuperfici ad Acquasanta, Montegallo, Montemonaco, Comunanza, Visso, Montegiorgio, Fiastra, i 250.000 euro per l’adeguamento sismico della scuola elementare di Montegallo, 2 milioni per l’area dell’ex Park Hotel di Visso per una nuova zona per attività economiche e produttive, 250.000 euro per il completamento della scuola media di Pieve Torina. Nel Fermano, invece, esplode la protesta per il piano delle opere pubbliche: l’impressione è che si spenda di più per luoghi meno danneggiati che per l’entroterra. A esempio: 1 milione e 320.000 euro per il municipio di Porto Sant’Elpidio contro i 580.000 euro per il municipio di Montefortino. E la rabbia non si placa: «Per amicizie personali e vicinanza politica, sono state favorite alcune zone – incalza Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino –. La ricostruzione non può partire dalla costa. La Regione, invece di presentarci il piano già pronto, avrebbe potuto mandarci una relazione qualche giorno prima. Chi ha subito danni gravi non può essere equiparato agli altri Comuni». Il Resto del Carlino

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