Terremoto sui Cinque Stelle: Raggi isolata, rischia pure Di Maio. L’arresto di Raffaele Marra mina il “candore” del M5S. Grillo resta barricato in hotel, la Raggi non parla

raggi e di maioÈ stato un risveglio amaro per il Movimento Cinque Stelle. L’arresto di Raffaele Marra è stata una doccia fredda senza eguali.

Come può un movimento che ha sempre fatto dello slogan “onestà, onestà”, difendere un componente di spicco di un sindaco Cinque Stelle finito in manette? È ben altra cosa rispetto agli avvisi di garanzia che già nei mesi scorsi avevano minato alla base il “candore” del grillismo. Lo dimostra anche l’annullamento della manifestazione per Mps prevista oggi a Siena.

Tra gli iscritti e gli esponenti di rilievo serpeggia una certa preoccupazione. C’è chi punta il dito contro “persone che si permettono di utilizzare il Movimento” e chi è tramortito come se si fosse svegliato da un sogno diventato incubo. La parola d’ordine è aspettare. AspettaBeppe Grillo, che si trincera – per ora – nell’hotel Forum di Roma dove era arrivato ieri per incontrare i vertici del M5S. Con lui c’è lo staff della comunicazione.

Aspetta Virginia Raggi, che non ha ancora rotto il silenzio, a differenza di ieri quando aveva parlato – spavalda – ai giornalisti dopo le perquisizioni in Campidoglio. Qualcuno chiede che sia proprio lei a fare il primo passo indietro, sulla scia della mossa di Beppe Sala a Milano, e che si autosospenda. Qualcuno si limita a chiedere un cambio di rotta e “le scuse a Carla Ruocco e Roberta Lombardi” – come twitta il 5 Stelle Michele Dell’Orco – che già quest’estate avevano sollevato dubbi sulla nomina di Marra.

“Se vuoi essere severo con gli altri devi essere inflessibile con te stesso”, ammette Nicola Morro, mentre Roberto Fico chiede pazienza: “Le indagini in corso. Se Marra è stato arrestato, la magistratura deve fare il suo corso, è gusto così”.

Cosa succederà ora? “Adesso ci riuniamo tutti quanti e tiriamo fuori una linea dal gruppo”, assicura Fico. Intanto il blog di Beppe Grillo tace. I post di difesa comparsi ieri dopo la notizia dei documenti sulle nomine della Raggi sono stati abbassati e in apertura del portale è apparso un post sul programma di governo M5S. In molti, anche tra i commenti, puntano il dito su Luigi Di Maio, vero “sponsor” del sindaco, e – dice chi lo accusa – responsabile politico del caos in Campidoglio.