Una Procura stabilisce che se prendi un contributo così come previsto dalla legge, con versamenti tracciati e pubblici e’ un reato.
Poi stabilisce che devi stare agli arresti perché se torni a svolgere la funzione istituzionale per la quale sei stato democraticamente eletto puoi ricommettere quello che è da dimostrare sia un reato.
Qui due cose enormi, pazzesche, l’ipotesi di reato è definita sentenza già nelle indagini preliminari, poi, l’idea che Toti, tornato libero, possa tornare a farsi finanziare e’ o una gigantesca presa in giro o una grave turbe psichiatrica.
Poi la sentenza del Riesame. Ancora più grave perché li agisce il Giudice, non l’accusa.
Si stabilisce che Toti non ha capito, non prende atto, sino a non dimettersi, del “reato commesso”, senza la necessità di dimostrare che sia stato commesso, e quindi può continuare nella sua condotta “criminale”.
Quindi la giustizia italiana non ha bisogno di processi e sentenze.
Si decide preventivamente. Con argomenti fuori da ogni regola democratica e civile. Senza diritto. Senza stato di diritto.
Un sequestro. Della democrazia.
E tutti zitti. Politici, giornalisti, intellettuali, il Capo dello Stato.
Allucinante.
E poi fanno le manifestazioni antifasciste.
Si guardino allo specchio.
Sergio Pizzolante