Terrorismo, Viminale: il tunisino espulso doveva colpire in Italia

Bendhiab Nasreddin, il tunisino espulso martedì dall’Italia e imbarcato su un volo per Tunisi avrebbe dovuto colpire in Italia. Lo annuncia il Viminale dicendo che “a metà novembre aveva ricevuto indicazioni, da persona a lui nota, di compiere attentati nel nostro Paese simili a quelli di Francia e Belgio, per ritorsione contro le operazioni dell’Italia in Libia”. L’uomo, 22 anni, rimpatriato risiedeva a Edolo, in provincia di Brescia.

“Le indagini di polizia – riferisce il Viminale precisando che l’espulsione è stata decisa per motivi di sicurezza dello Stato – hanno documentato che lo straniero era collegato a un foreign fighter marocchino, già domiciliato nel Milanese, con il quale era in contatto tramite social network.

Rientrato in Italia il 15 agosto scorso, dopo un prolungato periodo in Tunisia, “aveva manifestato chiari indicatori di radicalizzazione”. Inoltre, il tunisino “aveva manifestato l’intenzione di lasciare l’Italia quanto prima per unirsi allo Stato Islamico”.

Con questo provvedimento salgono a 132 gli espulsi con accompagnamento in frontiera dal gennaio 2015, di cui 66 da gennaio 2016. Tgcom24