Tiro: elezioni Issf; Rossi, ‘Lisin è ancora legato a Putin’

(ANSA) – ROMA, 17 NOV – Non sarà facile battere un
avversario che definisce “uno degli uomini più ricchi del mondo,
e proprietario della più grande azienda metallurgica russa, la
Novolipetsk Iron and Steel Works che ha stretti legami con le
autorità russe, guidate dal presidente Vladimir Putin”, ma
Luciano Rossi, presidente della Fitav, ci riprova. Il suo
obiettivo è battere l’oligarca russo Vladimir Lisin nella corsa
alla presidenza della Issf, ente mondiale del tiro, nelle
elezioni del 30 novembre. Dallo stesso Lisin, dopo un confronto
aspro al punto che ci sarebbero state perfino delle minacce di
morte, Rossi nel 2018 venne battuto per soli quattro voti, ora
ritenta convinto che “gli ultimi 4 anni hanno visto
l’introduzione di uno stile di gestione autocratico dall’alto
verso il basso, in cui il dibattito è scoraggiato, non c’è
trasparenza e il processo decisionale è concentrato sul
presidente e sul suo entourage”. La sua promessa, se verrà
eletto, è di “ripristinare il principio del dibattito
democratico, del dialogo aperto e delle relazioni rispettose tra
tutte le parti interessate. Farò in modo che le regole tecniche,
i nostri elenchi dei record, i formati e i calendari delle
competizioni siano gestiti da tecnici esperti negli sport di
tiro e non dai politici: la voce degli esperti deve essere
ascoltata”. Ma il punto focale, che sta a cuore al dirigente
umbro, è che “il Cio ha già chiarito la sua posizione riguardo
all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ed è noto –
sottolinea – che l’attuale presidente dell’Issf sia collegato al
complesso industriale militare in Russia che sta conducendo una
guerra di aggressione in Ucraina. La sua azienda è un importante
fornitore di acciaio per l’esercito russo, utilizzato nella
costruzione di carri armati e altre armi”, circostanza questa
che Lisin ha sempre negato. In ogni caso, fa notare Rossi, “questa guerra continua a infuriare e vìola principi come il
potere pacifico e unificante dello sport, come ha stabilito
l’Esecutivo del Cio”. Ma quindi è opportuno che Lisin si sia
ricandidato? “Attualmente è su una lista di sanzioni in Ucraina
e in Australia e una richiesta di aggiungere Lisin a un elenco
di sanzioni è all’esame del Senato degli Usa”. (ANSA).
   


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